Se ce lo avessero detto un anno fa?

Ormai il dado è tratto, o quasi. Il mercato è ormai nella sua fase finale, e tra dieci ore tutto sarà finito, concluso. Verrebbe anche da dire: era ora. In questi mesi ne abbiamo sentite di tutti i colori. Dal caso Higuain-Jovetic, che ci ha tenuti incollati alla tele per il primo mese, per poi passare a Tevez, Ogbonna, alle possibili, solo per i giornali, cessioni di Vidal, Pogba e soprattutto Marchisio. Poi la fase finale, con l'estenuante, e infinita, trattativa per Zuniga, che alla fine dovrebbe concludersi con un nulla di fatto. A tener banco però, in queste ultime due settimane, è stato sicuramente il capitolo attaccanti. Dalla possibile cessione di Quagliarella, che a tutti sembrava il primo della lista dei partenti. Ma il mercato si sa, cambia umore ogni giorno, e così il primo a fare le valigie è stato Alessandro Matri: una cessione dolorosa, di un gregario silenzioso, mai sopra le righe e sempre al posto giusto nel momento giusto. Troppo ghiotta però l'offerta del Milan, con circa 11 milioni che sono una manna per le casse di Madama. E poi tutto il caos finale di queste ultime ore, con Eta Beta di nuovo sul mercato (forse questa volta per scelta sua) e con un nome nuovo in entrata, quello di Alberto Gilardino. Trattativa che sul momento può sembrare inspiegabile e che a detta di alcuni indebolirebbe il reparto. Già, indebolire è la parola del momento con Conte che, a mio parere per caricare l'ambiente e aggiungere motivazioni che potevano essere venute meno, ha parlato di una Juve meno forte dell'anno scorso.
Perché nonostante le parole del tecnico leccese, anche nel caso si verificasse la cessione di Quagliarella e l'arrivo di Gilardino, i bianconeri si sarebbero sulla carta rafforzati, non indeboliti. Il paragone è infatti molto semplice: l'attacco dell'anno scorso partiva così: Vucinic, Giovinco, Matri, Quagliarella, Anelka, Bendtner. Quest'anno è subentrato il tanto decantato Top Player: Carlitos Tevez. Ed anche El Rey Leon Fernando Llorente, pagato 0. Inoltre, sempre ipoteticamente, arriverebbe Gilardino, che ieri ha segnato la sua centosessantesima rete in serie A. In uscita invece, oltre i desaparecidos Anelka e Bendtner, è partito Matri e forse andrà via Quagliarella. E' vero, pesa anche la cessione di Giaccherini, ma in difesa è invece arrivato Ogbonna, cercato e voluto fortemente proprio da Conte. Tiriamo le somme, dunque. Di quelli partiti, per quanto possa dispiacere cedere giocatori che hanno contribuito agli ultimi trionfi, nessuno era titolare. L'anno scorso sia Matri che Quagliarella hanno fatto tanta panchina, mentre a sostituirli è arrivato un titolare come Tevez, che già ai primi di settembre pare imprescindibile per questa Juventus. Llorente ha inoltre un curriculum di tutto rispetto e Gilardino, il nome che desta maggiori dubbi, sa senza dubbio come trovare la porta. L'altro ex, Giaccherini, nonostante abbia impressionato in Confederations Cup, ha visto poco il campo nella passata stagione nella quale è stato usato con il contagocce. Inoltre c'è da registrare la crescita netta di Paul Pogba, ormai esploso ed il fatto che la caratura della squadra, stia diventando sempre più internazionale. Forse manca solo quel giocatore sulla fascia sinistra, dove dietro ad Asamoah c'è il vuoto, ma se un anno fa vi avessero fatto vedere questa nuova Juventus, non ci avreste messo la firma? Al campo la sentenza, ma sia in attacco che negli altri reparti i bianconeri ad oggi sembrano sulla carta più forti. Nonostante tutte le critiche che ora pioveranno, come da copione, sulla campagna acquisti.
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