Riecco Juventus-Fiorentina: ricordate?

Storia di una rivalità
04.03.2015 14:45 di Caterina Baffoni   vedi letture
Riecco Juventus-Fiorentina: ricordate?

Raccontare cose di Juventus e Fiorentina, fortunatamente, non è soltanto parlre di rivalità accesa, sentitissima in particolar modo dai Viola, ma è anche un’occasione per parlare di due tra i più forti attaccanti dell’ultimo ventennio nel campionato di Serie A, tra i più amati e apprezzati nella storia delle rispettive squadre: Alessandro Del Piero e Gabriel Omar Batistuta. Fu proprio una partita di campionato contro la Fiorentina, giocata a Torino il 4 dicembre 1994, a far notare il grande talento emergente di Del Piero che in quella Juventus - la prima allenata da Marcello Lippi e che quell’anno vinse lo scudetto - non partì titolare ma di fatto giocò più minuti (e segnò più goals) del titolare in quella posizione del campo: Roberto Baggio. Probabilmente l'inizio del contenzioso Viola dettato dal passaggio del " Divin Codino " alla Vecchia Signora.

Negli stessi anni in cui Del Piero cominciava a farsi notare, il giocatore più forte e rappresentativo della Fiorentina era l’attaccante argentino Gabriel Omar Batistuta (159 goals in otto stagioni con la Fiorentina): fu il capocannoniere della Serie A (26 goals) proprio in quella stagione lì, 1994-95, in cui la Juventus vinse lo scudetto.

Contro la Juventus Batistuta ha segnato in totale 5 goals (non molti, considerando ad esempio i 12 segnati contro l’Inter e la Lazio): ma tra questi cinque uno dei più importanti lo segnò il 13 dicembre 1998, a Firenze, nella partita di campionato vinta dalla Fiorentina 1-0. L’esultanza scatenata di Batistuta per questa rete  è una delle sue più belle e celebri, e ricorre ogni volta che si mettono insieme delle collezioni di video su di lui. Ad abbracciarlo subito dopo aver segnato, tra gli altri, si nota il difensore Moreno Torricelli, passato dalla Juventus alla Fiorentina proprio all’inizio di quella stagione.

Batistuta però era solito esultare diversamente per i suoi goals: un modo era correre fingendo di sparare con una mitragliatrice, l’altro era raggiungere di corsa la bandierina del calcio d’angolo e afferrarla mettendosi in posa. Per questo motivo i tifosi della Fiorentina la presero piuttosto male quando nella partita di ritorno, il 25 aprile 1999, l’ex allenatore della Juventus – allora centrocampista e capitano della squadra – segnò a Torino il goal che fece vincere la partita alla Juventus per 2-1: Conte corse verso il settore ospiti, sradicò la bandierina del calcio d’angolo e la sventolò sotto gli occhi dei tifosi della Fiorentina. 

 

Insomma, Fiorentina e Juventus sono due squadre italiane protagoniste di una rivalità piuttosto accesa e piuttosto antica, che molti giovani e giovanissimi tifosi magari non si spiegano del tutto, dato che era già lì quando loro hanno cominciato a seguire il calcio. Ci sono parecchie storie dietro, e negli anni ognuna di queste ha aggiunto qualcosa di più alla rivalità che già c’era.

 

Come detto, c’è il goal di Del Piero del 1994 (che lui stesso definisce il più bello), c’è il 5-0 al Franchi del primo anno di Conte, c’è la finale di Coppa Uefa del 1990, ma se si ha il cuore viola c’è anche il 4-2 della storica rimonta viola e quelle dei goals di Batistuta. Non è mai una storia banale quella che mischia il bianconero con il viola, c’è sempre qualcosa in più.

 La rivalità fra le due tifoserie, come citato sopra, ha origine antiche e la storia sembra divertirsi a rinfrescarla di tanto in tanto. La leggenda narra di un 11-0 inflitto nel 1928 da una Juventus che infierisce contro una squadra che, portata in Serie A per questioni politiche, era piena di dilettanti. E non infierirono solo i giocatori, ma anche un giornale che titolò con ironia tutta toscana: «Firenze, un…dici nulla?». I fiorentini pare che la giurarono alla Juventus proprio quel giorno. Alcuni dicono che sia da ricercarsi lì l'astio tra le due bandiere, altri no.

Vero è che negli Anni 50 e 60 ci furono in ballo scudetti e una coppa Italia fra i due club, ma nel 1982 la corsa scudetto fu incendiata dal testa a testa fra i due club, vinto dalla Juventus e condito da infinite polemiche. Il passaggio di Baggio dalla Fiorentina alla Juventus nel 1990 provocò una mezza rivoluzione con la città messa a soqquadro e cassonetti incendiati. Proprio in quell’anno, poi, la Juventus battè la Fiorentina nella finale di Coppa Uefa. Lo stesso Baggio, nelle annate successive, venne tacciato da una parte di tifo bianconero di non aver mai smesso di amare la viola (galeotta la sciarpa raccolta al Franchi e quel rigore che non volle tirare). E la rivalità, sempre più accanita, diventò regola tra vergognose derive violente ed esilaranti prese in giro.

Davvero inaccettabili le scritte ricorrenti contro i morti dell'Heysel, ad esempio. Ma sappiamo che non si può parlare di " tifo " quando ci troviamo dinanzi a tale ignoranza.

Ciò che più conta, sarà la partita di domani sera dove Juventus e Fiorentina si ritrovano nella semifinale di Coppa Italia allo J. Stadium, dopo essersi scontrate l’anno scorso in Europa League: decisiva la punizione di Andrea Pirlo al Franchi. 

Si ritorna alla sfida di quella coppa che la Juventus potrebbe alzare per la decima volta e Allegri per la prima volta in carriera, dato che si tratta dell'unico trofeo italiano non vinto da allenatore, mirando alla stella d'argento sul petto, prima di qualunque altra squadra italiana.

Prima però, c'è la Fiorentina. Vietato sottovalutare l'avversario e la competizione.

Non sarà una partita normale, non può esserlo ogni volta che c'è un Juventus e Fiorentina.