MA SI PUO'?


23.10.2014 19:30 di  Enrico Fattizzo   vedi letture
MA SI PUO'?
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© foto di Giulia Borletto/TuttoMercatoWeb.com

La sindrome Champions continua. Ed in questi ultimi anni si è acuita molto. La società dovrebbe assumere uno staff di psicologi, oppure, più seriamente, dovrebbe intervenire con le buone o con le cattive per pretendere dai calciatori e dal tecnico prestazioni in linea con il valore della squadra. Arrivano alla Juve e, nelle partite di Champions, vengono assaliti dalla paura, soggiogati da una maledizione astrale, in balìa di se stessi. Nessuno chiede alla Juve attuale di vincere la Champions o di arrivare in finale, bensì di dimostrare in campo ciò che è nelle potenzialità della squadra. In termini di valore assoluto, credo che ci siano cinque squadre superiori ai bianconeri (e poche altre sullo stesso livello); ma, inevitabilmente, perdiamo con squadre molto inferiori a noi e rischiamo ancora una volta di non entrare nelle prime sedici!
Quest'anno, aldilà dell'assenza e del ridimensionamento di alcuni giocatori fondamentali, non dovevamo perdere né contro questo Atletico né contro i greci. E' stato sbagliato l'atteggiamento. In entrambe le partite, a tratti dominate, prima di prendere il goal, ci si accontentava del pareggio e non si osava più di tanto per paura di scoprirsi. Ancora non si capisce che in Europa bisogna osare. Si può accettare un atteggiamento di questo tipo se si gioca contro il Real, il Barca, o il Bayern, ma non contro i greci. Qui deve intervenire la società facendo capire a tecnico e giocatori che non bisogna aspettare di subire la rete; si deve subito attaccare, imporre il proprio gioco, cercare il goal perché si deve avere la consapevolezza di essere più forti dell'avversario.
Analizzando alcuni aspetti della partita di ieri, si deve partire da Pirlo. Chi scrive è uno dei più convinti sostenitori del bresciano (uno dei pochissimi fuoriclasse del calcio italiano degli ultimi cinque anni), ma schierarlo ieri in una partita così delicata e decisiva, è stato un errore incredibile. Deve recuperare la condizione giocando, questo è vero, ma con il Sassuolo o il Palermo (con tutto il rispetto)...E nell'azione del goal, è vero che Pirlo perde un pallone pericolosissimo, ma avete visto l'atteggiamento di Ogbonna dal momento dell'errore di Pirlo fino al goal? Riguardate l'azione e noterete un difensore abulico, molle, quasi disinteressato.

E Bonucci che, come di consueto, contrasta l'attaccante in area con la paura di sporcarsi o di sgualcire la maglietta? Si può dire a questi signori che un difensore di un certo livello non può essere sprovvisto di grinta, cattiveria, determinazione e sinonimi? Poi ci sarebbe Pogba che, da quando è alla Juve, non ha azzeccato una partita in Europa. Può il tecnico o la società fargli capire che deve tirare in porta e badare al sodo? Che le giocate ed i numeri (tanto cari a Sandro Piccinini) vanno bene sul 2-0 e non sul punteggio di 0-0 o di 0-1? E' tanto difficile farglielo capire anche a muso duro? E poi ci sarebbe Giovinco. Io questi allenatori, a volte, non li capisco proprio. Si fa entrare un giocatore al minuto ottantasette e gli si chiede di puntare l'uomo per scardinare la difesa. Scardiniamo la difesa altrui per tre minuti? Giovinco, ultimamente, ha fornito prove molto convincenti anche in Nazionale (peraltro giocando pochi minuti e quindi in una situazione particolare da un punto di vista psicologico), ma entra solo a tre minuti dalla fine nonostante la squadra debba recuperare. Cosa deve fare questo per meritare più fiducia? Forse sarà antipatico, o non si veste bene, oppure insidia le figlie degli allenatori...Torniamo al discorso di prima: se fai entrare Giovinco al minuto settanta (ma anche prima) ti sbilanci troppo? Ma contro squadre più deboli te lo puoi permettere? E se anche dovessi prendere il secondo goal, cosa cambia tra una sconfitta per 1-0 rispetto al 2-0? Invece, se, grazie a Giovinco, riesci a pareggiare, cambia moltissimo...E' un errore identico a quello commesso, nella scorsa stagione, nella prima partita del girone a Copenaghen. Ma come si fa? L'esperienza del passato a cosa serve? Ora siamo di nuovo costretti a giocarci la qualificazione fino all'ultimo minuto dell'ultima partita. E forse arriviamo secondi nel girone. Con un pareggio, e con alcuni risultati assolutamente possibili, potevamo arrivare all'ultima partita già qualificati e, addirittura, con buone chances di arrivare primi nel girone ed evitare Real, Bayern, Barca, Chelsea, ecc. Ma sono cose complicate da capire e da mettere in pratica prima di certe partite? Visto Morata, che, da centavanti moderno, sa svariare ed allargarsi bene, ha dribbling, mette la palla in area, sarebbe troppo azzardato sperimentare anche un tridente con Tevez e Llorente? Io non credo proprio.
Un'ultima considerazione. La Juve di Allegri sbaglia una quantità incredibili di goal fatti, spesso con uomini a tu per tu con il portiere che poi diventano eroi (ma se gli si tira addosso...). Anche qui: è possibile ipotizzare degli allenamenti specifici? Possiamo allenare questi giocatori a tirare con meno precipitazione, a suggerire loro di piazzare il pallone quando possibile, a non farsi prendere dalla foga? In altre parole, si faccia un allenamento migliore sui fondamentali, sulla tecnica del calcio inteso come tiro in porta, ecc. Siamo arrivati anche a questo...