Juve, il mondo non è finito ieri sera

23.10.2014 15:15 di  Nicola Iuzzolino   vedi letture
Juve, il mondo non è finito ieri sera
© foto di Imago/Image Sport


È stata una sconfitta dolorosa e bruciante quella incassata ieri sera al Karaiskakis contro l'Olympiacos. È mancato molto alla squadra di Allegri, dalla concretezza sotto porta, all'aggressività di lottare su ogni pallone. In casa bianconera, oggi, non si vive una giornata serena. Brucia l'1-0 di ieri sera e si affastellano nella testa i pensieri tra ciò che si poteva fare e ciò che si poteva evitare. Con una buona dose di malinconia e più di un pizzico di rammarico.
Il calcio, però, è sempre in movimento e non lascia spazio a rimpianti e rimorsi di ogni sorta. Già domenica si torna in campo, a Torino, e contro il Palermo di Iachini ci si aspettano i tre punti. Insensato sarebbe voltarsi continuamente dietro. Si deve guardare avanti e pensare al futuro, sia questo immediato o prossimo.
Sul più vicino lavora Allegri, sul più lontano la società. L'acquisto più importante dell'ultima sessione di calciomercato è stato senz'altro il non trasferimento di Pogba in un campionato estero, arrivato dopo una strenua resistenza di Marotta&Co.

E proprio sul fuoriclasse francese, che nelle ultime due gare è stato forse tra i migliori dei suoi, la società ha intenzione di lavorare per il domani.
Nella giornata di oggi, infatti, è previsto un incontro tra le parti in causa per definire l'accordo sul rinnovo del talentino fino al 2019. Anche perché il ventunenne va in scadenza di contratto nel 2016 e non è nelle intenzioni di nessuno farsi strappare via un simil gioiello, tanto più a parametro zero.
Per questo la fumata bianca è attesa nelle prossime ore, così come le cifre dell'accordo sul rinnovo del centrocampista.
Sul fattore campo, l'allenatore livornese ha invece tanto da lavorare. Questa squadra sembra aver perso la linfa vitale che la spingeva con tutta foga all'arrembaggio degli avversari, mentre in campo europeo il mal di champions non sembra trovare fine. Cambiare uomini, provare nuove soluzioni e cogliere le radici di questo malessere internazionale, i compiti di mister Allegri. Con l'umiltà di riconoscere i propri errori e tramutarli in punti di forza.
Il cielo, metaforico, è ancora cupo sulla testa dei bianconeri. E digerire l'amara delusione di ieri non è facile. Ma chissà che dall'annuale intoppo di ottobre non riparta la macchina perfetta degli ultimi due mesi. Come successe l'anno scorso dopo Firenze e come accadde l'anno prima dopo l'Inter. Se hanno effetti terapeutici, ben vengano le batoste.