INTOLLERANTE ALLA CILIEGINA ?
~~Di nuovo qui, a contare i giorni e le ore che mancano alla fine del calciomercato estivo, per l’ultimo colpo, l’ultimo tassello o per dirla alla Beppe Marotta per la ciliegina sulla torta.
Sembra ormai una prassi consolidata quella che precede e conclude le stagioni calcistiche bianconere del duo Marotta-Paratici che, salvo la stagione dell’esordio, prevede: quella sensazione del mancato ultimo colpo che accompagna molti tifosi juventini poche ore dopo il gong finale del mercato, e l’immancabile festa scudetto allo stadium.
Non sappiamo se sia ormai diventata scaramanzia o se la strana sensazione di insoddisfazione/sofferenza di molti tifosi juventini, sia figlia di un allarmante segno di presunzione che invade molti supporter bianconeri.
Sta di fatto che mai come in questa sessione estiva, coronata da un mercato in entrata intelligente e sontuoso, il fantasma agostano sembrava essersi finalmente allontano da Vinovo.
Si possono fare tanti discorsi, analisi tecniche e supposizioni, e nei giorni di mercato (anzi nei mesi) di sicuro se ne ascoltano tanti (troppi), quello che è certo perché figlio delle dichiarazioni dell’allenatore e dell’AD bianconero, che la Juve cerchi un centrocampista di spessore per rinforzare un reparto che dopo la partenza di Pogba e l’arrivo di Pjanic, rischia di essere troppo condizionato dal recupero di Marchisio, dalla storia recente degli infortuni di Khedira, dal talento ancora tutto da confermare di Lemina e dal rientrante Asamoah, su questi ultimi due incombe anche il tempo di assenza previsto per inizio anno a causa della coppa d’Africa.
Ecco da dove e perché buona parte dei tifosi juventini fanno fatica ad ostentare calma al 29 Agosto e non perché vedano la conquista del campionato in pericolo dinanzi alla Roma di Fazio e Juan Jesus, l’Inter di Santon e Nagatomo piuttosto che il Napoli di Tonelli e Zielinski o il Milan di Lapadula e Sosa, ma esclusivamente per quella sensazione di strategia di completamento della rosa che per troppe volte in questi anni è apparsa sommaria e per niente programmata e che in questa sessione rischia di compromettere un grande lavoro che se sarà chiuso in modo esemplare riuscirà a rendere logico e razionale il sogno di lottare per la coppa delle grandi orecchie.
Non si tratta di scegliere se schierarsi a favore o contro Marotta e Paratici, e il giochino abbastanza stucchevole e ingeneroso di ricordare i Martines, Elia, Anelka e Hernanes, dimenticando i Pirlo, Vidal, Tevez, Pogba non è figlio di un comportamento di tifoso equilibrato.
Quello che ci si chiede è il motivo che più volte porta ad esporsi pubblicamente per un giocatore o per un determinato profilo per poi essere smentiti con i fatti poche ore dopo.
Dal famoso top player sbandierato alla stampa nell’estate post-Del Piero che poi portò all’autogol Bentdner, per passare al famoso trequartista della scorsa stagione che da Draxler si trasformò in Hernanes, pochi mesi dopo così descritto dallo stesso Marotta: “Sapevo di non aver preso un fenomeno” aggiungendo quel “ma l’Inter ha fatto una minusvalenza” francamente inspiegabile.
La storia almeno in parte sembra ripetersi con Matuidi che da possibile operazione supportata dall’ostentato ottimismo diventa un capitolo chiuso nemmeno dodici ore dopo, con i tifosi raccolti in preghiera quasi nel voler dire “A questo punto fermiamoci. Meglio nessuno che un Kucka qualsiasi a pochi minuti dal gong...”.
Noi francamente sulla comunicazione ci sentiamo di muovere qualche disappunto, sempre che tutto questo non sia figlio di una strategia finalizzata a depistare tutto e tutti che porti al colpo di teatro finale in stile Moggi.
Alla data odierna appare quantomeno opinabile anche la strategia che ha accompagnato la vendita Pogba, senza aver prima già messo sotto chiave un nuovo centrocampista.
I pochi giorni alla fine del marcato e le storie estive recenti, non aiutano a far trascorrere serenamente anche gli ultimi giorni di un mercato importante, come non se ne vedevano da anni in casa Juventus, che rischia però di terminare con l’affanno di chi corre dietro all’ultima (maledetta?) ciliegina, e meglio non pensare che gli obiettivi dichiarati al momento siano un panchinaro del Psg e uno che fa tribuna al Chelsea.
Quello che si augurano tutti i tifosi e che la ciliegina non si trasformi in prugna, anche perché il tempo dove le mele marce si trasformavano in mele di prima qualità non esiste più.