Il coraggio di mister Allegri

Il tecnico livornese ha iniziato bene la sua nuova avventura. Tra le sue doti, ha colpito soprattutto il coraggio nello schierare Coman titolare.
31.08.2014 22:00 di  Luigi Risucci   vedi letture
Il coraggio di mister Allegri
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Parte bene l'avventura di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus. Una vittoria striminzita nel risultato ma in cui il tabellino è quantomai bugiardo, vista la mole di occasioni e di gioco create dai bianconeri. Intensità, corsa, esterni propositivi, buona tenuta difensiva e sopratutto controllo della partita quasi per l'intero arco del gioco. Dopo i tanti dubbi e le perplessità di questa estate turbolenta, l'incipit del campionato bianconero ha impronte e caratteristiche sulla falsariga degli ultimi tre anni, in cui gli avversari non hanno avuto tregua e respiro nei novanta minuti. Sorprende Massimiliano Allegri per grinta, intelligenza e sopratutto coraggio. La grinta è quella mostrata solo a tratti nella sua esperienza rossonera di cui i più hanno il ricordo di un allenatore scarico, quasi svuotato, mai aggressivo e con poco polso. Ieri Allegri sembrava un leone in gabbia, ha incitato la squadra per tutta la partita, trasmettendo convinzione e concentrazione, uscendo dal campo schiumando rabbia per una partita che andava chiusa con largo anticipo. Se qualcuno avesse visto solo la sua uscita dal campo scuro in volto,quasi arrabbiato, avrebbe di certo pensato ad un risultato negativo e ad un gioco opaco della squadra. Il mister ha dato prova di intelligenza e capacità: nonostante il suo credo calcistico sia improntato su una retroguardia a 4 ha capito che la squadra non ha ancora metabolizzato il cambiamento di sistema, puntando sul collaudatissimo 3-5-2, modulo conosciuto a memoria dagli interpreti in maglia zebrata. Si sono visti i vecchi meccanismi, con Lichtsteiner ed Asamoah sempre attivi, con Vidal e Pogba a giganteggiare in ogni zona del centrocampo , con un Marchisio abilissimo nel ruolo di vice Pirlo, seppur con caratteristiche differenti; il Principino ha dato velocità alla manovra anche se la fantasia e la precisione non sono, ovviamente, quelle del genio bresciano.

Si è vista l'intesa e l'armonia instaurata con i big del gruppo, la capacità di dialogo con i suoi calciatori nella sostituzione, posticipata su richiesta dello stesso cileno, di Vidal con Pereyra. Ma ciò che più ha sorpreso è stato il coraggio di Allegri nello schierare un giovane 18enne a spalleggiare Tevez. Coman ha sorpreso tutti per personalità ed autorevolezza, il ragazzo ha mostrato doti da futuro campione agendo, tra l'altro, in un ruolo che non gli appartiene naturalmente. Lungi dal voler fare continui confronti, non sappiamo se Conte avrebbe avuto la stessa sfrontatezza, lui che per lo stesso Pogba aveva avuto non poche remore e perplessità iniziali, preferendo un inserimento graduale nell'undici titolare. Il tecnico livornese invece, complice l'emergenza in zona offensiva, non ha avuto timori di critiche ed ha lanciato il francesino, catechizzato a dovere nel prepartita dal connazionale Evra (forse per evitare misunderstanding linguistici); Coman da parte sua non ha lesinato impegno e giocate di qualità, prendendosi gli applausi, convinti, di tutto il Bentegodi. Siamo certi che Kingsley avrà tempo e spazio per mettersi in bella mostra quest'anno, senza pressione e con un pubblico che è pronto ad applaudirlo e “coccolarlo” ad ogni giocata. Ora ci sarà la pausa ed Allegri, nonostante le assenze dei nazionali, avrà modo di provare ancora la nuova retroguardia a quattro ma senza fretta, conscio di avere già un sistema affidabile su cui contare. Con il tempo ed i risultati il mister scaccerà i fantasmi, pesanti, del suo predecessore e l'alone di scetticismo che ha accompagnato il suo arrivo a Torino. Importante, fondamentale sarà mantenere questo coraggio che tanto piace ai tifosi ed all'ambiente juventino perchè parafrasando Hermann Hesse “chi possiede coraggio è sempre molto inquietante per chi gli sta vicino”: la Roma e le inseguitrici sono avvisate.