Disastro Inter, la Juve potrebbe anche chiedere i danni

21.01.2014 23:30 di  Giacomo Aricò   vedi letture
Disastro Inter, la Juve potrebbe anche chiedere i danni
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© foto di Alessio Alaimo/TuttoMercatoWeb.com

Il clamoroso e parossistico epilogo dello scambio tra Vucinic e Guarin potrebbe portare anche alcune conseguenze giuridiche oltre che lasciare tutti sconcertati e increduli. Stiamo parlando di una situazione che non ha precedenti storici, una trama che ha coinvolto più protagonisti e che si è conclusa in una maniera surreale. Un fatto che lede certamente l’immagine del l’Inter, intaccando fortemente la sua credibilità come società. Che lascia scontenti due giocatori che, pur seguendo le proprie strategie, hanno manifestato più volte la volontà ferrea di andare nel club altrui. Club nemici tra l’altro, e parecchio.

Al momento la Juventus non commenta il comunicato dei nerazzurri. Ma già da ora si può ipotizzare un’azione legale che tenga conto di un’espressione latina chiara e significativa: Culpa in contrahendo. Parliamo di un tipo di responsabilità precontrattuale ed in particolare di quella circostanza in cui le parti, durante le trattative dirette alla conclusione del contratto, trasgrediscano l'obbligo di comportarsi secondo buona fede e correttezza. E, a supporto di questo, parla chiaro l’articolo 1337 del Codice Civile su Trattative e responsabilità precontrattuali: “Le parti, nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto, devono comportarsi secondo buona fede”.
L’articolo, in questo caso specifico, implica il dovere di “non coinvolgere l'altra parte in trattative inutili” poiché  “lo svolgimento delle trattative non comporta alcun obbligo di contrarre, tuttavia è contrario a buona fede suscitare nell'altra parte la ragionevole convinzione sulla conclusione del contratto; è contrario a buona fede, cioè, recedere ingiustificatamente dalle trattative che erano state condotte a tal punto da ingenerare nella controparte la ragionevole aspettativa della conclusione del contratto”.

Ma facciamola facile. L’Inter ha affermato che non c’erano più le condizioni per concludere l’affare, un pochino a causa del conguaglio economico e moltissimo per le reazioni della piazza. Tutti motivi sormontabili (i tifosi da sempre si arrabbiano, ricordate come reagì Firenze quando Baggio andò alla Juve?) o risolvibili (una volta che i giocatori non volevano tornare indietro, l’accordo sul conguaglio si trovava, anzi era stato trovato). Insomma, le aspettative di concludere l'affare erano state inequivocabilmente trasmesse dall'Internazionale FC, società che per prima (e volontariamente) ha iniziato l'intera trattativa, alla disperata ricerca di un attaccante.

Di fatto la decisione è stata presa da tutti i sostenitori interisti. Ed oltre ai tifosi 'vip' e autorevoli che hanno cinquettato, è stato soprattutto il comunicato della Curva Nord a far tremare i polsi ai dirigenti neroblu. Un inconveniente che non doveva certo prevalere una volta che già erano stati presi tutti gli impegni sia con i giocatori che con la dirigenza bianconera, prontamente giunta a Milano con la certezza di concludere entro la sera e invece bloccata per un'intera incredibile giornata.  

Inoltre ieri Mirko Vucinic è stato convocato dai nerazzurri con la certezza e la garanzia morale della positiva conclusione del suo trasferimento. Tanto che per lui è stato prenotato un albergo a Milano, e sono state fissate le visite mediche a Pavia con i Dottori del club milanese. I classici riti prima di mettere nero su bianco. Allo stesso modo anche Guarin è stato accompagnato di fatto alla porta dai dirigenti interisti, tanto che il colombiano era presente in carne ed ossa nell’incredibile giornata di ieri. Entrambi i giocatori erano quindi già d'accordo su tutto, non per gioco o per dispetto, ma perchè invitati dalle rispettive società circa la positiva conclusione dell'operazione.  

In conclusione: se l’Inter non era così certa di garantire un suo bene (Guarin) per la stipula del contratto con l’altra parte (la Juventus), non doveva nemmeno iniziare la trattativa. E' qui che manca la buona fede. Del resto la reazione calda dei tifosi poteva essere prevedibile e quindi sormontabile, come detto prima. L'Inter avrebbe dovuto portare avanti la trattativa fino alla definitiva stipula del contratto. Totalmente sorda ai rumori della piazza. Soprattutto quando si arriva al punto di trovare e proporre degli accordi ai due protagonisti dell'operazione. Soprattutto quando si prende la responsabilità di far viaggiare per un giorno intero quello che doveva essere il nuovo attaccante: Torino-Milano-Pavia-Milano. Soprattutto quando si annuncia al proprio tesserato centrocampista che ormai non rientra più nei piani e che se ne andrà (con aumento dell'ingaggio) nella squadra in testa alla classifica.  

La Juventus potrebbe essere parte lesa, tenendo anche conto dell’assenza forzata di Vucinic stasera. Il montenegrino infatti, essendo stato convocato ufficialmente dall’Inter a Milano (con l’indicazione di svuotare quindi l’armadietto a Vinovo e salutare tutti i suoi compagni), si è reso così - inutilmente - indisponibile per Conte. Stasera avrebbe certamente giocato, prima scelta dopo Tevez e Llorente. Una perdita non indifferente per la Juventus, che avrebbe sicuramente accettato di non schierare il numero 9 solo perché certa del suo addio.

Un danno a livello tecnico per Conte e per tutta la squadra, sicuramente distratta e non indifferente verso quel compagno che ha dato tanto sia in campo che nello spogliatoio in questi anni di successi.