Curiosità e numeri sulla prima sfida tutta bianconera tra Juventus ed Udinese
C'è grande attesa per la nuova partenza di questa stagione, ma soprattutto per l'esordio stagionale allo Juventus Stadium per i campioni d’Italia in carica: l’avversario è di quelli da prendere con le molle, ossia l’Udinese del patron Pozzo. Avversario mai banale, e sempre ostico da affrontare. Come ricorderemo, i friulani hanno vinto all’esordio per 2-0 con l’Empoli, seppur con qualche difficoltà, mentre i bianconeri dell'allore neo allenatore Allegri hanno raccolto i 3 punti contro il ChievoVerona dominando la gara ma vincendo solo con una rete di scarto firmata Martìn Caseres, la scorsa stagione. Sempre nella scorsa stagione, i bianconeri di Max si imposero a Torino per due reti a zero, mentre in terra friulana impattarono per 0-0 contro la squadra dell'ex Stramaccioni rimpiazzato oggi da Stefano Colantuono.
Due anni fa invece, fu un goal di Llorente al 91′ di gioco a confezionare il successo all’armata allora allenata da Antonio Conte. L’anno prima la Juventus aveva invece passeggiato sull’Udinese vincendo per 4-0 grazie alla doppietta di Pogba e alle reti di Vučinić e Matri. L’ultimo successo dei friulani risale alla stagione 2010-2011: 1-2 maturato in seguito ai goals in successione di Marchisio, Zapata e Sánchez. L’ultimo pareggio è invece lontano nel tempo: finì 1-1 infatti nella stagione 1989-1990 (marcature di Branca e Zavarov). I successi più larghi della squadra di casa sono tre 5-1 (stagioni 1951-1952, 1960-1961 e 1992-1993) e quattro 4-0 (stagioni 1952-1953, 1980-1981, 1982-1983 e 2012-2013).La partita più ricca di gol è un 4-3 in favore della juve datato 1959-1960. Il successo più clamoroso dell’Udinese fu invece uno 0-3 firmato Bierhoff e Amoroso (doppietta) nel campionato 1996-1997.
Sono 82 le sfide in archivio tra le due squadre bianconere: le vittorie della Juventus ammontano a 55, quelle dell’Udinese a 11 e i pareggi sono in tutto 16. A Torino i padroni di casa hanno vinto 31 gare su 41, anche se l’Udinese ha fatto il “colpaccio” per ben 6 volte: singolare come i friulani abbiano battuto la Vecchia Signora più volte a domicilio che non tra le mura amiche (sono 5, infatti, i successi al Friuli). Nel corso di queste 81 partite sono stati messi a segno 233 gol (167 dalla Juventus e 66 dall’Udinese), per una media di quasi 3 goals a partita.
Tuttavia, il bilancio di Allegri contro l’Udinese è pressocchè costante e non particolarmente esaltante: il tecnico livornese ha infatti perso per ben 4 volte contro i friulani, ottenendo ugualmente 4 successi e altrettanti pareggi.
Andrea Stramaccioni invece, tornava a Torino contro la Juventus dopo l’incredibile sgambettodella stagione 2012-2013, che stroncò il filotto di 49 gare utili dei bianconeri. Di fronte però, si troverà la Juventus spietata di Massimiliano Allegri, tecnico al quale l’Udinese è stata spesso indigesta come detto. I friulani lo scorso anno si presentano con un Totò Di Natale in piena forma, i campioni d’Italia con un Pogba rinfrancato da una settimana ad altissimi livelli con la nazionale francese. Ma Tevez e Marchisio furono i veri mattatori della serata: leaders di una "macchina da guerra" ideata da Antonio Conte e perfezionata al meglio da Massimiliano Allegri.
Nelle 40 sfide di A disputate a Torino dal 1950 al 2014, l’esito che manca di più è il pareggio. Se ne sono registrati 4 in tutto (sempre per 1-1) e l’ultimo è di 23 anni fa (18 marzo 1990, poi 16 vittorie della Juve e 4 dell’Udinese). Sono invece ben 30 i successi dei padroni di casa: 7 col massimo scarto di 4 reti (4 per 4-0, tra cui l’ultimo il 19 gennaio di quest’anno, 3 per 5-1), 7 col punteggio di 1-0 (il più frequente). L’egemonia della squadra piemontese è stata vinta dai friulani in 6 occasioni: la prima il 21 ottobre 1956 (2-3), l’ultima il 30 gennaio 2011(1-2), in maniera più netta il 13 aprile 1997 (0-3). Nell’attuale campionato entrambe non pareggiano da 10 turni (1-1 sia per i piemontesi fuori con l’Inter, che per i friulani in casa col Bologna alla 3° giornata).
Eppure, non è cambiata molto soltanto la Signora d'Italia: ma anche L'Udinese dei Pozzo.
Quale Udinese si troveranno dinanzi i campioni d'Italia dunque?
E' il progetto della nuova Udinese del neo tecnico bianconero Stefano Colantuono che, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine della prima sessione di allenamento della squadra, ha così esclamato: "Dovremo esprimerci bene, al di là di ogni discorso tattico e numerico, perché i numeri lasciano il tempo che trovano rispetto al concetto di identità -prosegue l'allenatore romano-. Ho voglia e curiosità di conoscere un gruppo e una realtà nuova". Tutta da sperimentare e scoprire la nuova realtà fruliana. Per quanto riguarda il "capitolo mercato", anche qui molti sono stati i cambiamenti. Il neo tecnico fruliano ha fatto sapere di partire subito col 3-5-2 e quindi si baseranno sulle due punte. Entusiasmo e voglia non mancano all'allenatore dell'Udinese voglioso di plasmare la sua squadra. "Sono convinto di poter fare un buon lavoro, sfruttando le motivazioni del gruppo, che devono sempre esserci. Non credo che si possano ottenere i risultati soltanto con le motivazioni. La nostra caratteristica principale dovrà essere quella, ma poi serve organizzazione, ci vogliono le idee e un buon gioco", aggiunge Colantuono.
Arma in più della squadra friulana sarà il "sempreverde" Totò Di Natale che a 37 anni sarà una risorsa da gestire con oculatezza. Particolarmente attenzione è stata prestata al reparto difensivo, con l’acquisto di Ali Adnan e il riscatto di Ivan Piris. Il difensore iracheno classe ’93 è un prospetto molto interessante, capace di interpretare diversi ruoli: terzino sinistro, centrale difensivo e all’occorrenza esterno alto di centrocampo. La conferma del paraguaiano, invece, giunge alla fine di una buona stagione che ha convinto la società a puntare ancora sull’ex-giallorosso.
Sostanziosa la campagna acquisti che riguarda il centrocampo. Dal Granadaarriva Manuel Iturra, centrocampista cileno classe ’84 chiamato a rimpiazzare il partente Allan. Rientrano alla base Ednilson e Verre, rispettivamente autori di una buona stagione nel Genoa e nel Perugia.
In attacco si registra il colpo più importante: dal Napoli - con la formula del prestito gratuito - giunge Duvan Zapata, attaccante colombiano corteggiato da mezza Serie A. Per quanto riguarda le operazioni in uscita, invece, la cessione più ’dolorosa’ è rappresentata dalla partenza di Allan: il centrocampista brasiliano lascia Udine in direzione Napoli, e ovviamente quella di Roberto Pereyra: il talento albiceleste già da un anno alla corte di Max Allegri, acquistato definitivamente dalla Juventus, ha già dimostrato di saper fare la differenza in palcoscenici importanti.