Coraggio milanista!

14.03.2017 12:40 di Leonardo Labita Twitter:    vedi letture
Coraggio milanista!
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Chiamateci ottimisti, o dateci degli ingenui, ma mentre gran parte del tifo juventino schiuma di rabbia per i dettagli che emergono in merito agli atti vandalici compiuti all'interno dello stadium, ad opera dei tesserati del Milan, ci sentiamo di porgere un sincero augurio di  coraggio, nei confronti proprio del club di Galliani, Berlusconi e Meani, come dimenticare "l'uomo scialuppa" dello tsunami farsopoli. Quello che si legge in merito alla triste vicenda, grazie ai dettagli di testate come la Gazzetta e Libero,  sancisce la parola fine o tanto per usare un termine caro all'ex club più titolato al mondo, detta un vero e proprio "closing" di un blasone che dopo lo scandalo del calcio scommesse e la discesa in serie B, il club di Milano era stato capace di crearsi, grazie all'epopea Berlusconi. Certo se ci mettiamo nei panni dei 2000, comprendiamo la loro perplessità nel vedere associato la parola blasone ad un club che da quasi un decennio, latita di risultati e partecipazione a competizioni che contano, ma per quei tifosi bianconeri chi si avvicinano ai quarantanni è innegabile non ammettere di aver "sofferto" l'importante presente di quel Milan che sfornava campioni, ricchi di talento e di quel carisma che in certi casi, bastava un braccio alzato per suggerire all'arbitro la chiamata giusta. Una sana e comprensibile invidia quel Milan la provocava, ancor più per quel legame particolare che da sempre portava in dote con le serate di Champions. Eppure a volte, più che una serie di decisioni societarie sbagliate, più che un valzer di allenatori sciagurati, più che una serie di cessioni illustre fuori controllo, a far perdere il blasone e a macchiare in modo indelebile e imbarazzante anni di storia (a dirla tutta quella vincente  racchiusa in un ventennio) è sufficiente un gruppo di modesti giocatori e ragazzini troppo presi da se stessi. Giocatori modesti da sentirsi frustrati, da così tanta differenza di valori che emergono sul campo, ragazzini che al cospetto di un fisico e un talento da grande, fanno sorgere il sospetto che proprio a causa di quell'abbondanza di fisico e talento, altre componenti abbiano dovuto subire una imbarazzante compensazione.

Si potrebbe usare l'ironia nel leggere gli atti vandalici messi in opera dei tesserati di quel Milan, detentore dei record dei rigori assegnati in serie A negli ultimi cinque anni, c'è chi ha scritto che prendere in mano le riproduzioni in cartongesso di scudetti e coppe dei campioni, resti l'unico modo per molti di quei tesserati, per l'occasione vestiti da baby-gang, di toccare con mano trofei simili. C'è chi nell'apprendere delle scritte "ladri di mer.." ha colto una rivincita nei confronti del luogo comune che vede i giocatori poco istruiti, se questa scritta sancisce qualcosa di sicuro è quello che i giocatori del Milan sanno scrivere. Noi saremo ottimisti o ingenui, ma in tutto questo ci sentiamo di spendere un "coraggio milanisti", perché se un po' conosciamo quelli che fino a qualche tempo fa erano i nostri rivali, con i quali nell'ultimo ventennio ci siamo giocati i  veri derby d'Italia, sappiamo che prendere consapevolezza di essere riusciti, in un colpo solo, a far peggio dei patetici cugini interisti, dei sofferenti di vittimismo azzurri e dei figli di Turone, deve provocare un senso di vergogna e delusione che neanche un secondo tempo giocato a Instanbul. Coraggio, a noi potete dirlo, perché mentre vi nascondete dietro un tweet ironico, mentre postate la foto che ormai impazza sul web di Toto Riina vestito bianconero, provate vergogna (soprattutto per chi ha negli armadi gli scheletri vestiti da stallieri...) Coraggio, perché questo closing sembra essere stato messo lì a posto per farvi ridicolizzare con frequenza trimestrale Coraggio, perché nel prossimo mercato estivo la foto di Donnaruma che bacia lo stemma del Milan farà il giro del web Coraggio, perché più passa il tempo e più la paura che le 7 coppe dei campioni possano assumere in futuro la stessa importanza degli scudetti vinti per i tifosi della Provercelli è sempre più concreta. Coraggio, perché non sempre ci può essere un Meani a salvare l'insalvabile. Coraggio, perché poi in fin dei conti se in passato hai deciso di fischiare Maldini nel giorno del suo addio e oggi ti ritrovi in squadra ragazzi degni della prossima stagione di makeover...tutto ha un senso e una ragione.