La Cassazione e il "reato di pericolo astratto": che simpatici umoristi!

L'Italia è davvero un Paese fantastico.
14.09.2015 00:45 di  Enrico Danna   vedi letture
La Cassazione e il "reato di pericolo astratto": che simpatici umoristi!
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© foto di Stefano Porta/PhotoViews

Sono state rese note, qualche giorno fa, le motivazioni della Corte di Cassazione in merito a Farsopoli. Che dire: viviamo in un Paese fantastico! In primis perché, in ottemperanza a chissà quale norma giuridica, la sentenza, prima di essere nota a noi comuni mortali, è stata anticipata a giornalisti ed organi di informazione, specie a quelli che, in tutta questa vicenda, hanno avuto un ruolo di primo piano, nell'orientare e manipolare l'opinione pubblica (dicasi diffuso sentimento popolare). Chi è andato a leggersi tutte e 139 le pagine della sentenza (armandosi di pazienza e di una caffettiera da sei) ha di certo avuto difficoltà nel capire se la stessa sia stata scritta dai giudici o direttamente dai giornalisti/giornalai. Del resto, oggi giorno, tutti sanno fare tutto (spesso male) e quindi risulta difficile stupirsi per qualcosa che accade nel Paese dei balocchi perduti. Certo che, da quanto emerge in quelle 139 pagine, aveva meno influenza il Papa dell'unghia del mignolo destro di Luciano Moggi. (pensare che qualche anno fa, nell'incontrarlo nemmeno gli baciai la mano – che rischi si corrono inconsapevolmente..). La giustizia italiana è meravigliosa: snella come un soggetto ritratto in un quadro di Botero, rapida come una tartaruga legata ad un palo e soprattutto dotata di una fantasia interpretativa e creativa che probabilmente ha pochi eguali. Chissà se nel momento in cui venisse introdotta la responsabilità civile dei giudici qualcosa cambierebbe.... Tornando a bomba, Luciano Moggi è talmente importante che, pur di non sminuire la sua figura, gli hanno creato addirittura un reato ad hoc: “il reato di pericolo astratto”, tipologia di reato in cui il pericolo è presunto nella stessa condotta. Tutto ciò è davvero fantastico: nemmeno la fantasia di Asimov avrebbe potuto partorire tanto.

Nel corso degli anni, inoltre, sono emersi tanti particolari legati alla vicenda di Farsopoli; dettagli che hanno fatto capire come il quadro fosse nettamente diverso da quello che portò i giudici ad emettere le prime sentenze nell'estate del 2006. Ora, se si può concedere qualche attenuante a chi dovette giudicare in tempi ultra rapidi nove anni fa (unico caso in cui la giustizia fu “spider justice”), certamente non si possono riconoscere alibi a chi, nonostante il quadro degli eventi sia radicalmente mutato nel tempo, pur di non sconfessare quanto decretato in precedenza, ha di fatto scelto di ignorare la verità e di rimanere ancorato al “diffuso sentimento popolare”. Se ancora partiamo dal presupposto delle sim svizzere, delle ammonizioni preventive e mirate (tra l'altro relative a giocatori fenomenali che militavano in squadre sensazionali.....), significa che non c'è la volontà (politica) di fare chiarezza e scrivere la verità sull'intera vicenda. Sembra assurdo, sembra ridicolo, ma quanto è riportato in quelle 139 pagine fa ancora riferimento a fatti, eventi, comportamenti inizialmente supposti ma che, in seguito, si sono rivelate vere e proprie “teorie bufala”. Sull'influenza di Luciano Moggi sul mondo dei giornalisti, è esaustivo ed esauriente quanto scritto da Fabio Ravezzani sul Corriere dello Sport. Piuttosto c'è da chiedersi se esistano ancora dei giornalisti veri (alla Enzo Biagi per intendersi), specie in talune redazioni che pullulano di scribacchini che sputano sentenze senza nemmeno averle lette (le sentenze - e se le hanno lette, significa che hanno davvero qualche problema di comprendonio). Chissà come la penserebbero, questi scribacchini, se un giorno dovessero essere loro stessi oggetti del giudizio di questi personaggi togati nel corso di procedimenti giudiziari. Nessuno pensa che Luciano Moggi fosse un Santo, ma nemmeno si possono far passare per Santi coloro che non lo erano, per onesti coloro che non lo erano, né dare etichette senza averne le prove certe ed inconfutabili. Al di là di ogni ragionevole dubbio e di ogni diffuso sentimento popolare....