Sportitalia - Tante plusvalenze in campo

“Sto bene dove sto”: iniziano spesso così le trattative, nel calciomercato: con il giocatore che giura fedeltà al club e la società che, intanto, già parla col procuratore e con i potenziali acquirenti. Prendiamo il caso di Rudiger e delle sue ultime dichiarazioni: “A Roma mi trovo benissimo, poi però non si sa mai cosa possa succedere”. Appunto. Può succedere che qualche settimana prima il ds giallorosso Walter Sabatini abbia definito il difensore tedesco forte ma non insostituibile. E può succedere che riscattarlo dallo Stoccarda per nove milioni di euro diventi un affarone, visto che il Chelsea sembrerebbe disposto a pagarlo più del doppio per portarlo a Londra. Si chiamano plusvalenze, e i club italiani potrebbero metterne a segno parecchie nella prossima sessione. Detto della Roma, che oltre a cedere Rudiger, potrebbe salutare Pjanic e intascare quasi 40 milioni a fronte degli 11 spesi 5 anni fa, c’è anche l’Inter sotto i riflettori.

Perché, in assenza degli introiti della Champions, servirà fare cassa e il sacrificato di cui si parla da tempo dovrebbe essere Marcelo Brozovic, acquistato nel gennaio 2015 per otto milioni e valutato ora tre volte tanto dai nerazzurri: Epic Brozo vuole la Champions, l’Arsenal e la Roma vogliono lui: probabile che una soluzione si trovi. Sull’altra sponda del Naviglio tutto bloccato sul fronte cessioni: in attesa di schiarite societarie, l’unica possibile plusvalenza su cui ragionare sarebbe quella di Keisuke Honda, uno dei tanti parametri zero sbarcati in rossonero, e uno dei pochi ad avere ancora mercato.  E mentre per il Genoa riscattare Ansaldi dallo Zenit per 2 milioni e mezzo significherebbe poterlo mettere sul mercato con la certezza di ricavarne almeno il triplo, a Firenze – oltre a Badelj e Vecino – il nome che fa rima con plusvalenza è Josip Ilicic che in Premier League piace eccome, e la cui valutazione  - considerati i budget d’Oltremanica - potrebbe avvicinarsi sensibilmente ai 15 milioni. Ah, non è che stiamo trascurando Alvaro Morata. Pagato 20 milioni e legato a doppio filo alla clausola di recompra del Real: che alla Juve – nel giro di due stagioni – avrebbe regalato dieci milioni. Ma che, riprendendoselo, e magari cedendolo con gli interessi all’Arsenal, non farebbe certo un piacere ai bianconeri.