Spalletti: "Che il nostro calcio sia corroso dalle esasperazioni lo diciamo sempre. Il fatto di potersi giocare delle partite senza la pressione del risultato ti fa esprimere meglio"

05.05.2016 13:40 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Spalletti:  "Che il nostro calcio sia corroso dalle esasperazioni lo diciamo sempre. Il fatto di potersi giocare delle partite senza la pressione del risultato ti fa esprimere meglio"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Luciano Spalletti parla a Roma Radio: "Il 4-2-4 di Genova? Siccome Nainggolan è un guerriero in campo, questo fatto di andare a pressare alto gli avversari gli piace e crea difficoltà agli altri e allo stesso tempo vantaggi a noi. Bisogna che rientri velocemente nella posizione di centrocampo però".

I cambi di modulo in corsa? "Noi non abbiamo cambiato tantissimo lo schema di gioco. Siamo rimasti fedeli alla nostra intenzione di mantenere il possesso di palla, di metterci nella posizione di essere più comodi e, fondamentale, essere padroni del gioco e della partita".

Un vantaggio aver affrontato squadre senza assilli di classifica? "Che il nostro calcio sia corroso dalle esasperazioni lo diciamo sempre. Il fatto di potersi giocare delle partite senza la pressione del risultato ti fa esprimere meglio. Questa è la cosa più rischiosa di andare a giocare contro ragazzi che hanno giocato di meno e devono esprimersi su un determinato livello per l'anno successivo. A Genova ci ha vinto solo una squadra, la Juventus".

I rientri di Pjanic e Strootman? "Ci sono state delle partite in cui eravamo risicati come disponibilità per cui ora siamo ben felici. Penso che la squadra abbia fatto dei passi in avanti fondamentali. Penso che abbia proprio svoltato di quello che deve essere un modo di stare in un gruppo e essere disponibili al risultato. Questo come crescita è fondamentale. Questa sensazione di essere contenti dei successi dell'altro è qualcosa che si vede ed è importantissimo in un team".

La corsa sul Napoli? "Non ci dobbiamo preoccupare di altro che non sia il nostro lavoro".