River, Barend Krausz: "Vadalà può diventare un goleador, la sua porta misura 8 metri. Conosco bene Dybala..."

BAREND KRAUSZ: “VADALÀ PUÒ DIVENTARE UN GOLEADOR, LA SUA PORTA MISURA 8 METRI. SUB-20 MALE ORGANIZZATO. DYBALA…”
01.07.2015 18:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
River, Barend Krausz: "Vadalà può diventare un goleador, la sua porta misura 8 metri. Conosco bene Dybala..."

Il consulente tecnico del River Plate ed esperto di calcio argentino, Barend Krausz, intervistato in esclusiva dalla redazione di Mondoprimavera.it, si è espresso sul neo-bianconero Guido Vadalà. 

Sig. Krausz, Arruabarrena (tecnico del Boca Juniors, ex squadra di Vadalà ndr) ha paragonato Vadalà ad Antonio Di Natale. Trova riscontri nel paragone? Che ne pensa del ragazzo?
“Credo sia un parallelo azzeccato, d’altronde chi meglio di Arruabarrena potrebbe conoscerlo? Può avere sicuramente un futuro da goleador, proprio come Di Natale. È più una seconda punta che un attaccante vero e proprio. Conosco il giocatore tecnicamente ma non come persona, non so che testa abbia. Se si impregnerà con serietà senza lasciarsi prendere troppo dalla pubblicità attorno a lui, può diventare grande”.

In Argentina è stato accostato anche a qualcuno più grande di Di Natale…
“A Messi, sì. Sono cose che fanno parte del gioco, per ora va di moda trovare il “nuovo Messi”, il “nuovo Maradona”, etc.. In Argentina c’è sempre tanta enfasi, ogni tanto esagerano. Il fatto è che ne emergono pochi di calciatori e questi ragazzi per necessità vanno subito aggregati alle Prime Squadre: così un ’95 che gioca già con gente di 10 anni più grande di lui, e segna tantissimo, diventa un fenomeno agli occhi di tutti. È un talento da scoprire, ma è forte e fortunato”.

Perché?
“Perché è arrivato in una società dove sanno come fare crescere i giocatori. La Juventus l’ha spesso dimostrato. Probabilmente starà per 2 anni in Primavera, poi sarà pronto al grande passo se andrà tutto secondo i piani”.

In un calcio, come quello italiano, dove si privilegia la fisicità alla classe, un ragazzo come Vadalà, talentuoso ma “leggero” (magrolino e 1,67m ndr), può avere difficoltà ad inserirsi?
“Secondo me non troppe. È vero, il calcio italiano è molto fisico e privilegia l’altezza e la corporatura al talento, però ciò che conta particolarmente è la potenza. Di Natale o Dybala ne sono dimostrazioni. Quindi ciò che mi aspetto è che la Juventus lavori molto sul suo fisico”.

A proposito di Dybala. Dalla sua descrizione, Vadalà sembra gli somigli molto…
“Sì, assolutamente. Dico sempre una cosa su questo tipo di giocatori: le loro porte non misurano 7,15m, ma 8. Quella di Baggio misura 10, quella di Lamela, nonostante sia un fuoriclasse, misura 6. Faccio sempre questo esempio per far capire la capacità di finalizzazione. Dybala lo conosco bene e quando era a Còrdoba, nella Serie B Argentina, lui era già avanti. La cadetteria Argentina è molto fisica, lì ci si picchia duro, pugni e spintoni, dalla vita in su è tutto concesso. Eppure Dybala non aveva problemi, nonostante fosse mingherlino. Vadalà può avere un futuro simile. E a proposito di Dybala, visto che se ne parla tanto, 40 milioni sono una cifra giusta”. 

Il Sudamericano SUB-20 è stata un’occasione per mettere in mostra giovani calciatori. Qualche nome da segnalare?
“Io parlo di calcio argentino, e posso dire che è un calcio in fase di involuzione. Ora non vorrei essere troppo crudo… Ma la colpa secondo me è dello staff tecnico del SUB-20. Ci sono tante cose che non vanno, da modificare. Al momento non ci sono grandi nomi, il SUB-20 lo ha mostrato. A giorni partirò per l’Argentina proprio per questo motivo”.