Per Diawara c'è la fila

Giovanni Sartori è un direttore sportivo con una certa esperienza e forse per questo motivo avrebbe dovuto evitare di fare una rivoluzione come quella operata nella recente sessione di mercato in casa Atalanta. L'anima della squadra è stata sventrata: Moraleze Denis avevano un senso di appartenenza, il caso Stendardo condizionerà il resto della stagione, la stessa cessione di Grassi ha privato l'organico di un ragazzo di qualità che si era inserito nel miglior dei modi. Se ci limitassimo ai nomi, da Diamanti a Borriello, avremmo poco da obiettare.

Ma non è con i nomi che si fa una squadra, contano altre certezze. Le stesse certezze che prima l'Atalanta aveva e che ora si sono un po' smarrite per via di un mercato fatto con un criterio opinabile. Lo riporta Alfredo Pedullá.