De Laurentiis: "Andrea Agnelli ed io tre anni fa avevamo proposto una ristrutturazione della Lega, con due grandi manager che lavorassero su due fronti: estero e istituzionale italiano"

30.07.2015 10:30 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture

Aurelio De Laurentiis ha parlato al Corriere della Sera: "Ho preso il Napoli nel 2004 e ho acquistato il nulla, non c’era più niente, nemmeno i palloni e le magliette. Ho dovuto rifondare tutto. Siamo arrivati in Champions, ecco perché le dicevo che siamo la realtà calcistica italiana che è cresciuta maggiormente a livello internazionale. Ho ancora molte cose da fare con il Napoli e nel mondo del calcio. Anche se so bene che molti mi danno del visionario. Non è vero, io invece replico che ho delle ‘vision’. Vengo da un mondo dove si deve essere creativi per essere dei vincenti, a livello di soggetto, sceneggiatura, regia e di promozione. Ho rivoluzionato il mondo del cinema, intendo farlo anche nel calcio. Sono convinto che nella vita bisogna sempre portare innovazione. Io sono un rullo compressore. Bisogna estendersi, creare un campionato europeo per club, abbattere certi confini, far capire a istituzioni che si muovono e vivono in modo obsoleto e conservativo, Fifa e Uefa, controllando per giunta un patrimonio finanziario immenso, che siamo arrivati ad un livello di emergenza. Andrea Agnelli ed io tre anni fa avevamo proposto una ristrutturazione della Lega, con due grandi manager che lavorassero su due fronti: estero e istituzionale italiano. Le nostre priorità non sono state accolte. Mi limito a dire questo: se continuiamo a vivere di populismo, non saremo mai grandi tra i grandi, al massimo grandi tra i piccoli. Negli Usa dove sono molto più bravi di noi e sanno anticipare i tempi, nelle Leghe si entra pagando una ricca fiche . Nel calcio, uno sport appena esplorato dalle loro parti, il Manchester City per creare una società a New York ha dovuto versare 100 milioni di dollari. È questa la strada da seguire, con forme e numeri diversi, in Italia e in Europa. Ma qui resistono poteri forti che hanno la testa rivolta al passato”.

Sarri: “Lavora molto, apprezzo la sua tenacia nell’applicazione delle sue idee, alcune di queste nuove. Se ho mai pensato di cedere Higuain? Mai e poi mai. Non a caso ho messo una clausola altissima, difficile da sostenere per un eventuale acquirente. Mi aspetto che sia rispettoso dell’impegno e del lavoro della squadra. Io sono orgoglioso del mio Napoli. Un progetto è allo studio. Una società estera per ora è solo una vision, proprio perché sono troppo impegnato con il Napoli”.