Vocalelli: "Tevez simbolo di una Juve affamata"

21.09.2014 17:30 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Vocalelli: "Tevez simbolo di una Juve affamata"
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Nel suo editoriale settimanale per Repubblica.it, Alessandro Vocalelli ex direttore del Corriere dello Sport, ha detto la sua sull'importante successo ottenuto dalla Juventus in casa del Milan. Ecco le sue considerazioni: "Ha segnato contro l'Udinese, ha schiantato il Malmoe, ha battuto anche il Milan. Non c'è dubbio che il protagonista di San Siro sia stato ancora una volta Tevez. Uno che, malgrado una carriera di grandi successi e di personali soddisfazioni, non ha perso la voglia di vincere. Anzi. E' lui, sempre lui, il simbolo della Juve affamata, che almeno per il momento ha spazzato i dubbi sulla sua voglia di arrivare al risultato. Ci sarà tempo per vedere come andrà senza Conte, ma di sicuro la Juve c'è sempre, con la determinazione, l'energia, dei suoi campioni. Che attraversano le generazioni, a dimostrazione che nel calcio, come in tutti gli altri settori, non esista, non debba esistere, la contrapposizione tra giovani e meno giovani.

Ma contano solo le qualità, conta solo essere bravi, non essere giovani o esperti.
E la conferma è arrivata nel gol che ha permesso alla Juve di sbancare San Siro. Tevez è scivolato, ma ha difeso il pallone come fosse un ragazzo alle prime armi, costretto a dimostrare di essere bravo su ogni pallone. Già, quel pallone è finito tra i piedi di Pogba, che l'ha giocato con la calma, la classe, l'esperienza e la freddezza di un fuoriclasse con quindici anni di calcio alle spalle. Il francese l'ha toccato, quel pallone, una, due volte, per poi metterlo nell'unico spazio a disposizione, con il contagiri, per piazzarlo lì, dove arrivava quel 'ragazzo' di Tevez, che dopo essere scivolato, si è immediatamente rialzato ed è scattato su quel pallone, per metterlo in rete con la rabbia di un ventenne a caccia di affermazione. Insomma, la Juve è sempre la Juve, con i suoi campioni e con una rosa che si è migliorata. Perché, non dimentichiamolo, anche stavolta non c'era Barzagli, non c'era Pirlo, in pratica non c'era Vidal, perché gente come Evra e Morata - vedete? un altro espertissimo e un altro giovane - si è sistemata in panchina. Insomma, il messaggio della Juve è stato chiarissimo. Ora tocca agli altri rispondere".