VIDAL a "La Stampa": "Mai perso un derby. Gara col Toro troppo importante per classifica e futuro. Vinciamo noi di certo. Sono decisivo, lo vedrete domenica"

29.11.2014 09:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
VIDAL a "La Stampa": "Mai perso un derby. Gara col Toro troppo importante per classifica e futuro. Vinciamo noi di certo. Sono decisivo, lo vedrete domenica"

Arturo Vidal ha rilasciato una lunga intervista a "La Stampa in vista del derby di domenica: "Più derby vinti o persi? Mai perso un derby - avvisa il cileno -. Fosse successo? A Santiago, meglio che non ti fai vedere in giro per due o tre giorni. Dico davvero. Com’è il derby di Torino? Mai perso neanche questo: caldo, bello, la gente te lo fa sentire anche quando vai in giro per la città. Cosa mi  dicono in questi giorni? Gli juventini: 'Mi raccomando, non scherzare'. Poi ci sono i granata, che sperano: 'Dai Arturo, per favore, non giocare'. Come finisce Juve-Toro? Vinciamo noi, spero. È troppo importante, per la classifica e per tutto quello che deve venire da qui in avanti, Champions League compresa. Derby in Germania? Per il Bayer Leverkusen è la sfida con il Colonia, ma sono meno caldi che in Cile e Italia. Non ricordo di averne persi neanche là. Se giocherò con il Toro? Ne ho voglia, sono in forma e felice di essere tornato. Ma decide il mister. Io, Pirlo, Pogba nella lista Fifa dei migliori centrocampisti al mondo? Una cosa importante per me e per la Juventus. Se hai tre giocatori in quella lista, vuol dire che qualcosina di buono stiamo facendo. Con questo centrocampo si può uscire subito dalla Champions?  Se succede, è uno scandalo. Questo è il momento di andare avanti, abbiamo una bella squadra e possiamo fare cose importanti. Quante chance avete di prenderci il primo posto del girone? Dobbiamo provarci, perché al sorteggio può fare la differenza e perché ci cambierebbe anche la testa. Se penso mai al rigore sbagliato con l’Olympiacos? Mai, lo stesso che mi succede quando faccio bei gol. Sono uno che guarda sempre avanti. Conte dice che questa Juventus è più forte del passato? Possiamo diventarlo: abbiamo più giocatori e più qualità. Da Conte ad Allegri: com’è? È diverso il gioco, dopo tre anni. Stiamo cambiando e stiamo andando sempre meglio. Anche Heynckes, nell’ultimo anno a Leverkusen, mi provò trequartista? Giocavo spesso in area e avevo più spazio per muovermi. Alla fine, dieci gol in 33 partite: non male, mi sembra. A Malmoe ho fatto anche il regista? Vero. Il ruolo cambia un po’, perché stai quasi sulla linea degli attaccanti: e io devo tro- vare meglio la mia posizione. Cosa mi chiede l’allenatore? Di portare palla o inserirmi negli spazi aperti dagli attac- canti. E quando difendiamo, devo avvicinarmi a Pirlo. Mi piace giocare così, sono più vicino alla porta. Perchè ho fatto solo tre gol? Solo colpa del ginocchio. E poi torno tardi dalla Nazionale, e così è difficile arrivare e giocare. Sono i medici a farmi fare esami e mai io a lamentarmi degli infortuni? Forse perché voglio giocare sempre, facevo così anche da piccolo: se mi vedete uscire dal campo prima della fine della partita vuol dire che mi sono fatto male sul serio. Romanisti al night-club?  Non mi piace parlare degli altri. Conta solo quel che uno fa in campo? Ecco, sarebbe l’ideale. Si può far tardi quando c’è una partita? (sorriso) Peggio se lo fai prima. Dopo, non c’è problema. Anche io sono finito su giornali? Che se n’è parlato troppo: per me era una faccenda chiusa. Vidal decisivo?  Mi sento sempre decisivo e importante. So che non sono stato al cento per cento per il gi- nocchio, ma lavoro tutti i giorni per arrivare al massimo. Quando lo vedreteDa domenica".