Vialli: "Juve in finale frutto delle scelte della società post retrocessione. C'è gap tra bianconeri e le altre di A"
Gianluca Vialli, ex bandiera bianconera, a margine del vernissage all'Harbour club di Milano - che ha anticipato la 12ma edizione del Torneo di Golf al Royal Park I Roverri di Torino, in programma l'8 giugno con ospiti Andrea Agnelli, Platini, Cruijff, Del Piero e Nedved per raccogliere fondi in favore della lotta alla Sla - ha parlato della finale di Champions League tra Juve e Barcellona. "La Juve, innanzitutto, non ha rubato niente. E’ vero, ci sono stati sorteggi andati per il verso giusto ma la fortuna va meritata. Questo risultato è frutto delle scelte fatte dalla società sin dal giorno dopo la retrocessione: ci sono stati anche momenti difficili, ma Andrea Agnelli ha sempre fatto le scelte giuste. Che la Juve sia però espressione di un movimento è tutto da dimostrare. Tra la Juve e le altre squadre italiane c’è un gap che va colmato per alzare - ha affermato - il livello medio del campionato.
In Inghilterra la Premier è molto più omogenea e competitiva, quindi non mi sembra il caso di parlare di rinascita del calcio italiano. Il Barcellona è più forte, non dimentichiamolo, ed è meglio affrontarlo in una partita secca visto che loro raramente ne sbagliano due di seguito. Se hai gente come Messi, Neymar e Suarez in 180' ti possono fare molto male. Invece così è tutto aperto. Si gioca poi a Berlino e lì campioni come Buffon, Pirlo e Barzagli possono mettere in campo - ha concluso - il ricordo del Mondiale vinto nel 2006".