Uefa.com - I migliori soprannomi nel calcio europeo: c'è anche "Pinturicchio"

28.05.2015 01:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Uefa.com - I migliori soprannomi nel calcio europeo: c'è anche "Pinturicchio"
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

La creatività nel calcio non ha a che fare solo con i giocatori in campo o gli allenatori in panchina. UEFA.com ha chiesto alla sua squadra di inviati e ai numerosi followers di Twitter di raccogliere i migliori soprannomi di calciatori del passato e del presente, e questi solo alcuni dei più noti:

Assassino con la faccia da bambino 
Ole Gunnar Solskjær (NOR)
La freddezza sotto porta del tecnico del Cardiff City FC e un viso dai tratti decisamente fanciulleschi gli sono valsi questo popolare soprannome. Ora ha 40 anni ma potrebbe essere scambiato per un ragazzo di 14.  

Bieber
Aleksandr Kokorin (RUS)
Il suo compagno di squadra Roman Shirokov è stato il primo a coniare questo soprannome, considerata la notevole somiglianza tra l'attaccante dell'FC Dinamo Moskva e la star del pop canadese Justin Bieber.

Sederone
Dragan Vukojić (MNE)
Un complimento bizzarro - Guzo - che implica un fondo di pigrizia ma che gli è stato affibiato con affetto ai tempi dell'FK Budućnost Podgorica negli anni 70' e 80'. Il suo enorme talento ha compensato il suo scarso impegno. 

Cesar
Billy McNeill (SCO)

Un caso meno conosciuto. Anche se il suo carisma è stato straordinario, i compagni del Celtic FC non hanno chiamato il capitano della squadra vincitrice della Coppa dei Campioni Caesar, ma Cesar - in riferimento alla pellicola cinematografica Rat Pack Ocean's Eleven. Gli Hoops amavano imitare le stelle del cinema e a McNeill fu attribuito il ruolo di Cesar Romero perchè era l'unico giocatore nella squadra giovane ad avere la macchina.

Il Diavolo
Rıdvan Dilmen (TUR)
Giocatore di spicco al Fenerbahçe SK nei primi anni '90, Dilmen è stato soprannominato Şeytan (il diavolo) dal tecnico Kemal Dirikan al Muğlaspor per l'agilità, la rapidità e un'astuzia non comune. 

Dimbo
Ferenc Deák (HUN)
Un altro curioso pseudonimo. L'attaccante dell'Ungheria negli anni '40 Ferenc Deák era noto come Bamba – un termine ungherese che concerne la lentezza e la stupidità di qualcuno - per la sua abitudine di stazionare nel cerchio di centrocampo. Apparentemente innocuo agli occhi degli avversari prima di involarsi verso la porta avversaria con il pallone. Il metodo funzionava: ha segnato infatti 66 gol con il Szentlőrinci AC nel 1945/46.

Dino
Jan Koller (CZE)
L'imperioso attaccante ha ricevuto il soprannome di dinosauro per l'immensa stazza già nelle categorie giovanili. "Quando ero all'estero, c'era sempre un giocatore della Repubblica ceca che mi chiamava con questo soprannome. Mi è rimasto per l'intera carriera", ha ricordato.

Testa di drago
Cătălin Munteanu (ROU)
Uno dei giocatori più esperti dell'FC Dinamo Bucureşti, Munteanu ha trascorso gran parte della sua carriera in Spagna ma non ha mai potuto togliersi l'etichetta di Cap de Zmeu (testa di drago), per le dimensioni della sua testa rispetto al corpo.

L'anguilla
Dragoje Leković (MNE)
Il portiere montenegrino, titolare nella nazionale jugoslava negli anni '90, è stato definito Jegulja (anguilla) fin dall'inizio della sua carriera perchè era lungo e magro.

Il Giardiniere
Julio Cruz (ARG)
Secondo la leggenda, l'ex attaccante dell'FC Internazionale Milano è stato chiamato El Jardinero perchè lavorava come giardiniere al CA Banfield nel 1993. Un giorno - si dice- gli era stato chiesto di giocare una partita di allenamento, e aveva impressionato a tal punto da conquistarsi un contratto con il club. In realtà sembra che l'apellativo gli sia stato attribuito per una foto scattata sopra un trattore dopo un allenamento. All'Inter lo ricordano anche come Poncherello per la somiglianza con il personaggio della serie televisiva anni '80 CHiPS.

Harry Potter
Ricardo Quaresma (POR)
I tifosi in Portogallo ammiravano molto Quaresma – specialmente in giovane età – per le 'magie' compiute sul terreno di gioco, paragonate a quelle del piccolo mago più famoso al mondo. 

Aeroplanino
Vincenzo Montella (ITA)
L'attuale allenatore dell'ACF Fiorentina, Montella si è guadagnato l'appellativo di 'Areoplanino' per la sua particolare esultanza esibita dopo ogni gol.  

Il tagliaerbe
Stig Tøfting (DEN)
Il Ct della Danimarca Richard Møller Nielsen ha così definito Tøfting per l'enorme lavoro svolto a centrocampo.  

Pisellino
Javier Hernández (MEX)
L'attaccante del Real Madrid CF si fa chiamare così. Il soprannome deriva dal padre - anche lui Javier Hernández – chiamato Chicaro (pisello) per il colore verde dei suoi occhi.

Il Piccolo Fiocco di Neve
Ronald Koeman (NED)
All'epoca dell'FC Barcelona, il centrocampista olandese è stato chiamato Floquet de Neu (piccolo fiocco di neve) per i suoi capelli biondi; stranamente il nome proveniva da un gorilla albino dello zoo di Barcellona.

Topolino
António Simões (POR)
In alcune parti del mondo potrebbe essere ritenuto un insulto, ma la stella degli anni 60' e 70' dell'SL Benfica Simões era definito Rato Mickey (Topolino) per ragioni completamente diverse: infatti era piccolo ma molto energico. 

La Zanzara
Erik Mykland (NOR)
Ci sono tante 'zanzare' nel calcio europeo, ma a nessuno più del centrocampista della Norvegia Mykland – Myggen in norvegese – calza così bene questo soprannome. Ha iniziato addirittura a sbattere le ali in stile-zanzara dopo ogni gol segnato. 

Nureyev
Vasilis Hatzipanagis (GRE)
La versione greca di Diego Maradona, Hatzipangis è stato un vero maestro del dribbling e in un'occasione ha dichiarato: "Quando vedo i difensori davanti a me voglio dribblarli tutti". Questo suo straordinario talento gli è valso il nomignolo di Rudolf Nureyev, in onore al ballerino russo.

One size - una taglia
Fitz Hall (ENG)
Fidati – se sei madrelingua inglese il gioco di parole combinando nome e cognome è molto divertente. 

 

La Cipolla
Cristián Rodríguez (URU)
Il giocatore del Club Atlético de Madrid è arrivato in Europa con ottima reputazione e un soprannome ancora più interessante. I tifosi in Uruguay lo chiamavano El Cebolla (la cipolla) per la sua velocità di gambe e la rapidità di corsa tali da far 'piangere' le difese avversarie. 

 

Pinturicchio
Alessandro Del Piero (ITA)
Gianni Agnelli era solito paragonare i suoi giocatori ad artisti del Rinascimento e il giovane Del Piero venne battezzato con una celebre battuta che coinvolgeva anche Roberto Baggio. "Se Baggio è Raffaello, Del Piero è Pinturicchio,", disse l'Avvocato. Pinturicchio, il soprannome che contraddistinse il celebre artista rinascimentale Bernardino di Betto, significa letteralmente "piccolo pittore".

Il Gigante Addormentato
Roman Pavlyuchenko (RUS)
Durante la sua esperienza come Ct della Russia, dal 2006 al 2010, Guus Hiddink soprannominò l'attaccante Pavlyuchenko il Gigante Addormentato, riferendosi all'altezza del giocatore e alla sua abitudine di combinare poco o niente durante le partite per poi segnare gol decisivi.

L'Uomo-Serpente
Rob Rensenbrink (NED)
Uno dei giocatori-chiave dell'Olanda degli anni '70, l'attaccante era soprannominato De Slangemens (l'Uomo-Serpente) dai tifosi olandesi per l'incedere caracollante e il dribbling insidioso.

La Sfinge
Robert Herbin (FRA)
Tecnico dell'AS Saint-Étienne negli anni '70, Herbin divenne celebre in Francia per la sua massa di capelli rossi, ma furono le sue criptiche conferenze stampa - mai una parola in più - che gli valsero il paragone con il celbre monumento egizio.

Fragola
Milan Osterc (SVN)
L'attaccante sloveno ha militato in tutto il mondo, ma non è mai sfuggito al soprannome affibbiatogli in gioventù ai tempi del suo trasferimento all'NK Gorica. Venne ribattezzato Jagoda (fragola) perché la sua zona di provenienza, Prekjmurje, era rinomata proprio per la produzione di quel frutto.

Il Trattore
Javier Zanetti (ARG)
Il sempreverde capitano dell'Inter è diventato El Tractor poco dopo il suo arrivo in Italia; merito della forza, della determinazione e dell'energia mostrate in campo. 

Grilletto
Jason McAteer (IRL)
Il soprannome non si riferisce all'abilità nello sparare, ma al personaggio della sitcom televisiva Only Fools And Horses. McAteer ha imparato a convivere con il suo soprannome, accettando con ironia le diverse disavventure accadute in carriera. Roy Keane, che nel 2002 litigò con lui, contribuì ad alimentare il tutto chiamando Triggs uno dei propri cani.

La Trota
Günter Siebert (GER)
Divenuto in seguito presidente dell'FC Schalke 04, Siebert contribuì alla conquista del titolo tedesco da parte del club di Gellsenkirchen nel 1958 e viene ricordato come Die Forelle (la trota) per la sua abilità nello sgusciare tra i difensori avversari.

Lo Zio
Giuseppe Bergomi (ITA)
Giampiero Marini fu colpito daii baffi del giovanissimo Giuseppe Bergomi quando il difensore cominciò ad allensarsi con la prima squadra dell'Inter. "Davvero hai solo 18 anni? Sembri il mio vecchio zio", disse Marini. Da allora, Bergomi è lo Zio per tutti.

Il mago di Oz
Harry Kewell (AUS)
L'ex attaccante di Leeds United AFC, Liverpool FC e Galatasaray AŞ si è portato dietro il soprannome - frutto delle sue giocate funamboliche - per tutta la carriera (diventando Oz Büyücüsü in Turchia).