Tra "calma e pazienza" morì la speranza

Il vero problema di questa squadra è la totale assenza non solo di gioco, ma di una benchè minima idea di gioco.
22.10.2015 07:45 di  Enrico Danna   vedi letture
Tra "calma e pazienza" morì la speranza
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Alibi nuovi per lo scialbo pareggio contro i tedeschi, ne abbiamo, oppure possiamo utilizzare quelli già noti, triti e ritriti? Continuiamo con il solito ritornello della calma e pazienza mentre ci beviamo una bella camomilla? (che probabilmente è la bevanda che viene data ai giocatori bianconeri prima delle gare). “Per vincere bisogna segnare”, ha dichiarato Allegri nel post gara. E fin qui, non ci piove: almeno su questo concetto ci siamo. Verrebbe però da aggiungere che, per segnare e quindi vincere le partite, avere un gioco, o almeno un'idea di gioco, non giasterebbe affatto e potrebbe agevolare le operazioni. Invece, nada de nada. La Juve è una squadra che “gioca” con ritmi compassati, basandosi quasi esclusivamente sulle invenzioni di Cuadrado, senza ferocia, cattiveria e determinazione. “Calma, calma”. A forza di sentirsi predicare “calma e pazienza”, probabilmente anche i giocatori tendono ad appisolarsi in campo. Fino a quando hai in rosa elementi del calibro di Tevez e Pirlo, puoi anche permetterti di giocare in modo compassato, tanto, prima o poi, con un'accelerazione, un'invenzione, o roba simile, la partita la sblocchi. Se, al contrario, non hai dei fenomeni, ma dei giocatori normali o bravi in prospettiva, devi cambiare sistama. Come li raggiungi i risultati? Solo attraverso il gioco. Peccato che questa parola sia “missing” dalle parti di Vinovo.

A questo punto, però, vengono tirati in ballo i vari alibi che ormai sentiamo ripetere sino alla noia da inizio settembre e quindi possiamo stare tutti sereni e felici. A fine agosto ci hanno detto che il campionato, per la Juve, sarebbe iniziato realmente a metà settembre dopo la sosta. Poi, l'orizzonte temporale è stato spostato a Natale, con l'idea di recuperare (piano, piano, mi raccomando) qualche punto con la speranza che Babbo Natale, nel suo peregrinare, porti in dono qualche idea in base alla quale sviluppare una minima idea di gioco. Infine, dopo gli ultimi risultati non proprio brillanti in campionato, ci è stato detto che sarà comunque in primavera che si decideranno le sorti della stagione. Ecco, non vorremmo arrivare a Pasqua e sentirci dire “Ormai è tardi.....”. E' logico che non si possa sempre vincere, ma non è logico vedere una squadra così molle, priva di idee (con giocatori che non sanno mai a chi passare la palla – se non a Cuadrado) e soprattutto priva di mordente e cattiveria agonistica (se non con rare eccezioni). Si dice che le squadre rispecchino il proprio allenatore, onde per cui.... In tutto ciò, si inserisce l'assordante silenzio di una Società che, oltre a sembrare più confusa di allenatore e giocatori, pare essere proprio assente. Tra calma e pazienza, morì la speranza. Ci vorrebbe una sferzata globale, dall'alto al basso. E non è detto che per forza non si debbano cambiare gli attori in corso d'opera....