Sportitalia - Agatino Cuttone: "Evra può giocare ancora qualche anno a buon livello. A Marsala si districava benissimo tra gli anziani, stupito dal suo grandissimo percorso"

31.07.2014 21:45 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Sportitalia - Agatino Cuttone: "Evra può giocare ancora qualche anno a buon livello. A Marsala si districava benissimo tra gli anziani, stupito dal suo grandissimo percorso"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Agatino Cuttone, allenatore di Patrice Evra ai tempi del Marsala, nella stagione 1998/99, è intervenuto ai microfoni della trasmissione di Sportitalia, "Calciomercato live", condotta da Deborah Schirru:

Come abbiamo fatto a lasciarci sfuggire un talento come Evra all'inizio della sua carriera? Adesso rientra in Italia, ma è alla fine della sua carriera.
"Perchè alla fine? Io penso che ancora qualche anno di buon livello ce lo abbia. Credo che sotto l'aspetto della freschezza atletica sia pronto. Sul fatto che ci facciamo sfuggire i talenti in Italia, questo è un discorso ormai vecchio. Tante società sono organizzate, hanno osservatori, non solo in Italia, ma anche all'estero, però poi alla base c'è anche la prospettiva del giocatore, la valutazione che viene fatta: e qui forse ci sono gli errori, come potrebbe essere stato quello di Evra. Io posso dire, senza vantarmi, che quando è arrivato a Marsala non era disponibile perchè non c'era il trasfer. Poi però durante il periodo che è stato lì, ho avuto anche una diatriba con la società perchè loro pensavano che dovesse giocare attaccante, seconda punta o trequartista. io, invece, l'ho fatto giocare subito esterno, perchè le caratteristiche, il passo, l'aspetto tecnico, dicevano che il ruolo era quello. Il tempo ha detto che ha fatto il terzino sinistro con risultati non ottimi, ma eccellenti".

C'è un altro calciatore che hai avuto e che è diventato importante?
"Kamara l'ho avuto a Catanzaro e ha fatto più o meno lo stesso percorso di Evra, con risultati meno importanti, meno prestigiosi, ma anche lui ha fatto una carriera importantissima. Ne ho avuti diversi, anche quando ero nel settore giovanile a Cesena, da Graffiedi, Olivi, Campedelli, tutti giocatori che hanno giocato al vertice, in categorie importanti".

Quali sono le caratteristiche in un giovane che non è ancora esploso che tu ritieni peculiari?
"Innanzitutto l'aspetto tecnico; l'aspetto di mentale poi è una cosa fondamentale, la voglia di arrivare. E poi bisogna valutare bene le prospettive in fase di crescita, di maturazione fisica. E poi l'aspetto tattico, del ruolo del giocatore. Non la ritengo una cosa difficile, bisogna avere attenzione e valutare bene quelli che sono gli atteggiamenti del calciatore che si va a visionare, le sue caratteristiche generali. Ma non lo puoi valutare una sola volta, devi seguirlo diverse volte e tracciare il suo profilo". 

Lei al Marsala aveva riconosciuto in Evra quelle caratteristiche da campione?
"Sì. Si vedeva che era nelle sue corde e poteva fare calcio importante, non forse a questi livelli. Non mi aspettavo che arrivasse così ad altissimi livelli, però che potesse fare una carriera di grande prestigio questo sì. A parte la serietà del ragazzo: è arrivato a 17 anni, ma aveva già una maturità ben diversa rispetto a quelli che erano i giovani che avevo in squadra, ma anche a livello nazionale. Pensava a fare calcio, in mezzo agli anziani si districava molto bene, non aveva nessun tipo di problema. Il livello tecnico poi si vedeva che era superiore alla media dei giocatori che avevo in quel periodo. Il suo percorso non mi ha stupito, mi ha stupito il grandissimo percorso che ha fatto a Manchester e in Nazionale".