Serra: "Basta parole, adeguiamoci all'Inghilterra"
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Achille Serra, ex prefetto di Roma, in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it, ha parlato della violenza negli stadi: "La violenza nasce dalla delinquenza da un lato e dall'altro da questa rabbia che proviene dalla società. Giovani che non trovano lavoro, l'economia che sta andando a rotoli. Tutta una serie di problemi che la società incamera e poi la parte più esposta, quella delle persone che agiscono violentemente, si comporta così negli stadi, come anche nella vita privata".
"Quello di ieri è stato un atto di violenza che ormai si ripete ogni domenica negli stadi italiani - prosegue Serra ai microfoni di Calciomercato.it - E' necessario mettere fine a questi atti, ma non con le parole come sento sempre. Sento solo dire 'adesso basta', ma di concreto non mi pare sia stato fatto niente. Il Daspo serve, ma non è certo decisivo. Decisivo sarebbe adeguarsi a quello che hanno fatto in Inghilterra, dove hanno 'inventato' la violenza negli stadi e poi l'hanno vinta attraverso un magistrato che è di turno in ogni stadio, attraverso l'immediato processo al violento e attraverso la certezza della pena che in Italia è solo utopia, di cui tutti parlano ma che poi non viene concretizzata in alcun modo. In Inghilterra se uno viene condannato ad un giorno, un mese o ad un anno, si fa un giorno, un mese o un anno di carcere. Ed in Inghilterra questo problema l'hanno risolto".
"Come si può pensare che dipenda solo dal mondo del calcio? E' evidente che tutto il Paese si debba mobilitare quando ci sono problemi di questo genere. Si è parlato tante volte di riforma della giustizia, ma io non ne vedo neanche lontanamente il confine - spiega Serra ai nostri microfoni - Penso si debbano realizzare come prima cosa l'immediatezza del processo e la certezza della pena. Allo stesso tempo credo di dire cose ovvie ed utopiche, perché di questo ormai se ne parla da decenni, ma non mi sembra sia stato fatto niente. Ed allora poi c'è il pianto dell'indomani, quando tutti si stracciano le vesti, ma nessuno si muove".