Sarri a Mediaset: "Scudetto? Bisognerebbe smettere di parlare con i giornalisti..."

21.01.2017 23:40 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Sarri a Mediaset: "Scudetto? Bisognerebbe smettere di parlare con i giornalisti..."
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Il tecnico del Napoli Maurizio Sarri ha parlato a Premium Sport dopo il match di San Siro. Ecco le sue parole: “Incontro con Galliani? Lui con me è sempre molto carino, ogni volta che vengo a San Siro mi fa i complimenti e da lui, che ha alzato diverse volte la Champions, fanno particolarmente piacere. Grande euforia tra i tifosi? Sapevamo che questa partita fosse difficilissima, dà soddisfazione vincere anche soffrendo visto che non era una delle nostre caratteristiche, siamo contenti per quest’aspetto. Non pensiamo ad altro, se non alla gara di martedì. Non firmo per secondo posto? Penso che con i giornalisti bisognerebbe smettere anche di parlare, se si tira fuori una frase da un contesto si può scrivere quello che si vuole. Non ho la presunzione di vincere tutto, ho detto che se 10 anni fa avessi firmato per qualcosa avrei firmato per la Serie B, e avrei fatto una cazzata. Sacchi dice che il fuoriclasse del Napoli sono io? Lui sa benissimo che se faccio questo come lavoro, lo devo a lui perché mi ha fatto scattare qualcosa vedendo le sue squadre, grazie alle quali mi sono appassionato all’allenamento. Ho visto un ordine tattico che prima non c’era, amo questo mestiere per merito, e certi giorni penso per colpa, sua. Effetto Maradona? Eravamo negli ultimi minuti dell’allenamento, vederlo è sempre emozionante, vederlo a Napoli è un’emozione anche diversa. È il simbolo di una città, non di una squadra, è qualcosa di più grande.

Per la mia generazione è ancora più emozionante, incontrarlo mi ha commosso. Come acquisire mentalità da grande squadra? La gara era in mano nostra fino a quando sulle riconquiste abbiamo verticalizzato e attaccato gli spazi, poi abbiamo iniziato a palleggiare e bastava un errore in uscita per rimettere in bilico la gara, com’è accaduto. Da un certo punto di vista abbiamo commesso l’errore di sempre non dando il colpo del ko quando l’avversario barcollava, ma da un altro aspetto è stato bello vedere che siamo riusciti a reggere. Mertens esterno con il ritorno delle punte? Non so quando tornerà Arek e quando sarà su grandi livelli, sono valutazioni che faremo di settimana in settimana, l’importante è che la squadra continui ad avere questo livello di pericolosità offensiva. In alcuni momenti potremmo avere bisogno di qualcosa di diverso a Dries centravanti, è una fortuna, più che un problema, che a breve avremo a disposizione altre due punte. Difficile crescita nella mentalità? I giovani devono capire di avere grandi potenzialità, questo non vuol dire perdere umiltà, ma consocere il fatto che con pochi passi possono crescere molto. Serve cattiveria, parliamo di cose che sembrano banali come attenzione e determinazione, ma sono poi quei piccoli passi in  avanti che riescono a pochi. Portare un giocatore dall’80% al 95 è facile, giungere poi al 100 è la fase più difficile, se si vuole diventare una grande squadra. Una buona squadra lo siamo già”.