Roberto Perrone: "La storia di Osvaldo alla Juve è nata male da quel palo a Verona. Conte? Ci voleva più coraggio nel chiudere il rapporto a maggio"

Parla il giornalista del Corriere della Sera.
30.07.2014 21:45 di  Alessandro Vignati   vedi letture
Roberto Perrone: "La storia di Osvaldo alla Juve è nata male da quel palo a Verona. Conte? Ci voleva più coraggio nel chiudere il rapporto a maggio"
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© foto di Federico Gaetano

Intervenuto durante la trasmissione Sky "Speciale Calciomercato", il giornalista de Il Corriere della Sera Roberto Perrone ha parlato del momento della Juventus sul mercato. Si parte da un ex bianconero, pronto ad accasarsi altrove: "Come spesso succede agli attaccanti, Osvaldo è stato sfortunato alla prima occasione. Se ricordate alla prima occasione prese palo con il Verona, con il gol forse sarebbe cambiata la storia. Però Llorente e Tevez erano intoccabili, il basco ha segnato tantissimo. Però ha colpi, basta vedere il gol fatto alla Roma. Credo che ogni allenatore porta la sua personalità, ma in campo vanno i giocatori. Conte è stato importantissimo, ma hanno inciso i calciatori. Al Mondiale per la prima volta abbiamo avuto il ritiro aperto a tutti, ma non ha influito sulla sconfitta.

Il problema dell’allenatore, come dice Platini, questo sta in panchina, e in campo vado io. Conterà il lavoro di Allegri, ma dipende dai calciatori. Non boccio il mercato, sono arrivati buoni giovani e l’operazione con il Sassuolo per Berardi e Zaza è apprezzabile. Juve-Conte è stato un rapporto logorante, doveva finire a maggio. C’è stata mancanza di coraggio, prima di cacciare un allenatore che vince tre scudetti è normale non averlo, magari subentra anche l’affetto. Poi le cose si trascinano, arrivi a luglio e in pieno raduno fai questo ambaradan. Era meglio finire a maggio, con calma per entrambi. Nazionale? E’ bravissimo nella gestione sul mese, perchè lui è eccezionale nel quotidiano".