Robbiati: "La Juventus sa rinnovarsi. Mi aspetto una Fiorentina con entusiasmo e determinazione"

24.04.2016 00:15 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Robbiati: "La Juventus sa rinnovarsi. Mi aspetto una Fiorentina con entusiasmo e determinazione"
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© foto di Federico De Luca

L'ex attaccante di Fiorentina e Napoli, Anselmo Robbiati, è stato intervistato da Zonacalcio.net:

Domenica si gioca Fiorentina – Juventus: lei, da grande ex, potrebbe descrivere le sensazioni e, sopratutto, le pressioni cui è sottoposto un calciatore viola alla vigilia di un match contro i bianconeri?

“A Firenze è la partita dell’anno per cui è logico che la città la viva in modo particolare già da quindici giorni prima che inizi e lo fa sentire ai giocatori affinché abbiano grandi stimoli e siano motivati al massimo. In quest’occasione la pressione è altissima, per cui è normale che ogni calciatore viola ci tenga a fare bene”.

Quanto durerà, se crede che si protrarrà ulteriormente, il dominio della Juve in Italia?

“Fin quando le altre non faranno qualcosa per ridurre il gap che si è creato, questo dominio sarà destinato a durare ancora a lungo. In particolare, società come la Roma, il Napoli o le milanesi devono fare di più altrimenti non ci riusciranno”.

Cosa consente alla Juve di primeggiare da così tanti anni?

“Dire semplicemente che la Juve vince è riduttivo, in quanto la principale prerogativa dei bianconeri è rappresentata dalla capacità di rinnovarsi, perché anche quando vendono i giocatori migliori riescono a rimpiazzarli con altri cui sanno trasferire subito la mentalità vincente”.

Paulo Sousa l’ha stupita?

“Paulo Sousa ha dimostrato di essere un allenatore molto bravo e molto preparato. La Fiorentina, soprattutto nell’andata e il Napoli hanno fatto vedere il gioco più bello. Tuttavia, nella seconda parte del campionato, i gigliati non sono più riusciti ad esprimersi sui livelli precedenti. Per cui, il portoghese dovrà riflettere e valutare bene le cause del calo affinché il prossimo anno, se rimarrà sulla panchina viola, non si ripetano gli errori commessi in questa stagione. Anche se, ad onor del vero, la classifica racconta sempre la verità e l’organico della Fiorentina è da quarto/quinto posto. Da questo punto di vista, Juve, Napoli e Roma sono superiori”.

Alla luce di qualche contestazione subita da una parte della tifoseria: il progetto Della Valle la convince?

“Parlarne è difficile perché il discorso è piuttosto complesso. Io ho l’impressione che il progetto Della Valle a un certo punto si blocchi e credo che gli allenatori della Fiorentina abbiano la mia stessa percezione. Diciamo che fin quando la proprietà non aumenta gli investimenti oltre quelli che già fa, non sarà possibile andare oltre quel quarto o quinto posto di cui parlavo in precedenza. D’altronde, ormai è da anni che la Fiorentina occupa, più o meno, quella posizione in classifica. Passiamo quindi dire che sta pagando la perdita, da parte della Serie A, del quarto posto utile per accedere alla Champions League”.

Per cui, secondo lei, la mancata possibilità di accedere alla Champions si traduce nell’impossibilità per i Della Valle di poter provare ad alzare l’asticella, magari in ottica scudetto?

“Certo, anche se i Della Valle negli anni scorsi hanno investito tanto, basti pensare agli acquisti recenti di Mario Gomez e Giuseppe Rossi che, per varie vicissitudini, non hanno portato i risultati sperati, tanto che la società ha virato su una politica che privilegiasse l’esigenze di bilancio”.

Che tipo di partita si aspetta verrà fuori tra i viola e i Campioni d’Italia?

“Io mi aspetto solo di vedere una Fiorentina che vada in campo con l’entusiasmo e con la determinazione che, forse, in quest’ultimo periodo si sono viste poco. Perché chiunque affronti la Juventus non deve sbagliare nulla e deve tenere altissima la concentrazione per tutti i novanta minuti senza mai mollare. Ma, soprattutto, ogni tifoso viola desidera che la squadra giochi una partita del genere con il cuore, lottando su tutti i palloni”.

In qualità di ex calciatore del Napoli, pensa sia possibile che i partenopei colmino la distanza dalla Juve nel prossimo mercato estivo?

“Sicuramente. La società di De Laurentiis ha la ferma volontà di colmare il gap che la separa dai bianconeri e quest’anno ci è andata molto vicino. Alla squadra è mancata solamente la continuità in alcune partite, tuttavia, secondo me il Napoli ha fatto vedere il gioco più bello del campionato sia nel girone d’andata che di ritorno. Probabilmente, sotto il profilo della qualità della rosa bisogna ancora migliorare qualcosa, ma la proprietà sta già provando a farlo e lo dimostra la volontà di rinnovare il contratto di Higuain, cercando di trattenerlo a tutti i costi. Riuscirci vorrebbe dire aver fatto già qualcosa di straordinario. Certo, per arrivare alla Juve bisognerà fare ancora qualcosina in più. Ma io credo che non sia solo un discorso di mercato, quanto soprattutto di mentalità, i giocatori dovranno proprio migliorare sotto questo profilo che in alcuni periodi dell’anno è stato un po’ carente”.

Quindi gli azzurri dovranno anche migliorare nella gestione della pressione?

“Sì. Gli uomini di Sarri devono imparare anche a sopportare la pressione che subiscono le squadre che in classifica occupano le posizioni di vertice. La Juve ad esempio è abituata a farlo. Per cui, se vorrà  superare i bianconeri, dovrà riuscirci anche il Napoli. Ma sono convinto che quest’anno sia servito ai partenopei per fare esperienza proprio da questo punto di vista”.

Dei tanti gol fatti quale ricorda più volentieri?

“A Firenze i gol alla Juve sono sempre quelli che si ricordano più volentieri. Ma io non dimentico nemmeno il gol segnato a Praga che ci permise di accedere ai quarti di finale di Coppa delle Coppe. Certo, i gol che non si dimenticano sono sempre quelli segnati alle squadre più blasonate coma la Juve, il Milan o la Roma”.

Lei è stato impegnato nell’incarico a Figline di Direttore Generale, quali sono i suoi progetti futuri nel mondo del calcio?

“Per la precisione si chiama Valdarno F.C., ed è la fusione dei settori giovanili del Figline e Incisa, che sono due paesini vicini. Io adesso sono fermo da un anno perché ho abbandonato il ruolo di direttore generale del settore giovanile. Il mio obiettivo reale è sempre stato quello di fare l’allenatore in seconda. L’avventura in questo ruolo di vice era cominciata nello staff che avevamo creato con Moreno Torricelli e Matteo Mareggini. Insieme facemmo benissimo nell’anno con il Figline nel campionato di Lega Pro di Prima Divisione, nel quale concludemno al settimo posto in classifica. Poi purtroppo, Moreno decise di fermarsi in seguito alla tragedia familiare che lo colpì  (subì la perdita della moglie n.d.r.)e non si continuò più quest’avventura. Ora, dopo tre anni da dirigente, incarico che mi è piaciuto e mi ha fatto crescere, mi sono fermato e mi sto guardando intorno e adesso vediamo cosa viene fuori”.

Mi sembra di capire che lei preferisca più il lavoro sul campo che dietro la scrivania?

“Si, ma non da primo allenatore, voglio occupare un ruolo da collaboratore, per cui mi piacerebbe continuare a fare l’allenatore in seconda”.

 

Ringraziamo vivamente il Sig. Anselmo Robbiati per la grande cortesia e disponibilità. Nel salutarlo gli auguriamo ogni bene e gli facciamo un grosso in bocca al lupo per tutti i suoi progetti.

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