Repubblica.it - 'Ndrangheta in Emilia, revocati i domiciliari al padre di Iaquinta

27.03.2015 22:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Repubblica.it - 'Ndrangheta in Emilia, revocati i domiciliari al padre di Iaquinta
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Come riporta Repubblica.it, il Gip Alberto Ziroldi ha revocato la misura di custodia cautelare in carcere e ha rimesso in libertà Giuseppe Iaquinta, padre dell'ex calciatore della Juventus e della Nazionale Vincenzo, arrestato a fine gennaio nell'ambito dell'inchiesta Aemilia della Dda di Bologna contro la 'ndrangheta, in particolare nel Reggiano. Iaquinta, imprenditore, è accusato di associazione di tipo mafioso. Il giudice ha accolto l'istanza presentata dal difensore di Iaquinta, l'avvocato Carlo Taormina. Anche l'abitazione del figlio è stata perquisita nell'ambito dell'indagine.



L'ordinanza - riferisce Repubblica -  ha tenuto in forte considerazione, nella decisione, l'esposto alla Procura di Bologna con cui Iaquinta si "autodenunciò" nei mesi scorsi, invitando "gli organismi requirenti da un lato a svolgere attività investigativa sul proprio conto a dimostrazione dell'insussistenza di legami con le organizzazioni criminali di tipo 'ndranghetista" dall'altro denunciando "abusi che si assume posti in essere a suo danno a seguito della legge della iscrizione alla cosiddetta "white list" delle imprese. In seguito sempre Iaquinta, con Taormina, sollecitò sul punto anche la Procura nazionale antimafia. Per il giudice tutto ciò non sarebbe in sostanza compatibile con "il diffuso atteggiamento di riserbo e omertà e understatement che connota la condotta degli appartenenti ai sodalizi mafiosi, in specie per quanto riguarda gli affari, e che rende del tutto sconsigliate o sconsiderate iniziative estemporanee" come quella di Iaquinta. Questa condotta "incoerente", "disvela dunque potenzialità tali da segnare una consapevole presa di distanza dall'ambiente di appartenenza".

Inoltre l'avvocato Taormina ha riferito di aver fatto richiesta alla Procura perché venga disposto un confronto tra Giuseppe Iaquinta, il figlio Vincenzo e Roberta Tattini, consulente fiscale bolognese, pure lei tra gli arrestati nell'indagine emiliana e accusata di concorso esterno in associazione mafiosa. In una conversazione intercettata e citata nell'ordinanza di custodia cautelare tra Tattini e il marito, si farebbe infatti riferimento ad una somma di 800mila dollari da lei attribuita a Iaquinta padre. Nell'interrogatorio di garanzia davanti al Gip, ha riferito sempre Taormina, la donna avrebbe però poi negato questa circostanza, ma avrebbe detto di aver incontrato entrambi, cioé sia Giuseppe che Vincenzo. Per il legale, invece, "non l'hanno mai vista né conosciuta".