Repubblica - Crosetti: "Nessuno sta accerchiando la Juve. Che si chieda ad Agnelli e alla società di chiarire non è lettura preconcetta"

Secondo il pensiero espresso stamane da Maurizio Crosetti sulle colonne de La Repubblica, "Non c’è nulla di inaccettabile nell’assoluto bisogno di chiarezza che il calcio chiede a se stesso - scrive il giornalista -. (....)  La mafia tiene in scacco gli stadi? Le società sono ostaggio della criminalità organizzata? Perché gli ultrà stiano tranquilli bisogna dunque trasformarli in bagarini? Questo accade da anni, ma prima non c’era la ‘ndrangheta nel cuore del tifo che non è tifo affatto, ma pura delinquenza. Gira troppa gente torbida e losca: fare luce, non solo per Agnelli, dovrebbe essere più un diritto che un dovere. (....) Che però si chieda a lui e alla Juventus di chiarire la sostanza di questi rapporti ambigui non è davvero una lettura preconcetta, ma risponde a una ricerca di verità. (....) La procura federale fa parte di quella Figc di cui è stato appena rieletto il presidente: cioè Tavecchio, che Agnelli ha prima definito inadeguato e poi, nei fatti e nel voto, adeguatissimo.

Dalle ultime parole di Agnelli si intuisce un certo ritorno alla prima impressione, e forse la solita guerra sotterranea a Lotito. (...) Infine sorprende, nella Juventus che in questa bruttissima storia non ha indagati ma testimoni, la riesumazione della teoria del complotto, agitando fantasmi che sarebbe meglio lasciar riposare in pace. Nessuno sta accerchiando i campioni. «Perché negate la ’ndrangheta, visto che esiste?» ha chiesto con una certa veemenza Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia, all’avvocato dei bianconeri, in attesa di rivolgere la stessa domanda direttamente ad Agnelli. La risposta sarà utile a tutti, compresa la Juventus, perché c’è bisogno di chiarezza".