Raiola a Gazzetta su Pogba: "Lo vedrei bene da 10. L'ho mandato alla Juve perchè...e sul futuro"

29.01.2015 09:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Raiola a Gazzetta su Pogba: "Lo vedrei bene da 10. L'ho mandato alla Juve perchè...e sul futuro"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Mino Raiola ha parlato di Paul Pogba e non solo in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco i due passaggi su Pogba

Su Pogba: "Lo vedrei bene da 10, ma Paul è diverso dagli altri che ho avuto. Non si permetterebbe mai di dire al suo allenatore mettimi qua o lì. E deve migliorare in questo: un grande a un certo punto inizia a dire cosa vuole fare. Ma se dici: “Mister, mettimi punta”, poi devi segnare. Il merito della sua esplosione è Conte. Paul ha bisogno di uno così, che dice: tu fai quello che dico io, e io ti do spazio. Sapete perché l’ho mandato alla Juve? Il Milan voleva prenderlo insieme al Genoa e mandarlo lì: bocciato. L’Inter disse che non voleva fare uno sgarbo a Ferguson: bocciata. Con la Juve il patto era: lo prendi, gli dai subito uno stipendio da prima squadra, ti prendi la responsabilità e non lo dai in prestito. Il primo a cui lo proposi fu Sabatini.«Raiola, non mi proponi niente di buono». Prendo la penna e scrivo su un foglio: Pogba".

Sul futuro di Pogba: "Come mi ha insegnato papà, dico: vendere e pentirsi è meglio che non vendere e pentirsi. Se non vendi Pogba non hai soldi per fare una squadra con cui vincere la Champions. Se vuoi tenerlo, devi fare una squadra così forte che poi Paul ci possa ancora crescere, ma se non lo vendi non hai i soldi per farlo. La cessione di Pogba va considerata a prescindere da quello che poi fai con i soldi. Quando la Juve vendette Zidane poi aprì un altro ciclo. Io per quanto tempo posso tenere ancora Pogba in Italia? Tutti hanno una carta in mano, bisogna vedere quando giocarsela. Quella del Psg è la più naturale: se ci vuole andare, chi gli può dire di no? Ma non so se è una carta da giocarsi adesso. E poi: Pogba alla Juve può restare ancora un anno? Il mio rinnovo era facile: non rinnovando avrei creato un problema alla Juve oltre che una debolezza a Paul: io voglio che chi lo compri creda in lui e lo strapaghi. E Paul se va via dalla Juve vuole farlo per andare al top. Quindi se non è quest’anno, sarà l’anno dopo. Intanto Paul è a un livello economico e di reputazione pari agli altri big, quindi può restare un altro anno. Vi faccio un esempio: se compri un titolo al 12% di interessi, l’investimento non è garantito. Quando la banca ti da lo 0,5%, allora sì che è garantito: se vuoi puntare sulle cose più alte devi rischiare. Volevi la sicurezza? Lo vendevi a 35-40 milioni l’anno scorso. Lui è l’unica grande stella disponibile in estate, se a qualcuno serve vedi come si scatena il mercato anche sopra i 100 milioni: se non puoi prendere Ronaldo, Messi o Ibra, puoi prendere solo lui. Il Real? Più dicono che non interessa, più mi fa piacere. Loro sono così: oggi dicono che non gli interessa, domani tolgono la corona dall’emblema... Un procuratore deve curare l’interesse del giocatore, e questo può anche coincidere con quello della società. Ma prima o poi devi scegliere. Per esempio: se per Pogba alla Juve il City dà 110 milioni ma il Real è a 80, dico a caso, e Paul sceglie il Real, tra me e la Juve sarà guerra. Lui è uno da Pallone d’oro, come Nedved".