Parisi: "Berardi il giovane italiano che ha più futuro, ma bisogna capire se ha paura o se è saggio. Curioso di sapere che strada sceglierà"

02.07.2016 08:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Parisi: "Berardi il giovane italiano che ha più futuro, ma bisogna capire se ha paura o se è saggio. Curioso di sapere che strada sceglierà"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Il noto procuratore Fabio Parisi ha parlato di Domenico Berardi a Crisalide Press:

 In serie A ci sono giovani calciatori promettenti?

Direi Berardi, Bernardeschi, Calabria.

Fammi, però, il nome del calciatore italiano che ha più futuro.

Io dico Domenico Berardi. Oltre ad avere doti tecniche notevoli è un ragazzo che sa gestire la propria carriera, nonostante non abbia ancora compiuto i ventun anni. Ha un carattere particolare, è vero, e ha i suoi comportamenti per cui talvolta in campo esagera un po’ e viene espulso. Ora di Berardi devo capire se ha paura oppure se è saggio.

Parli del fatto che Berardi potrebbe restare al Sassuolo oppure trasferirsi in una grande squadra?

Sì. Non ho capito ancora quale delle due opzioni sta tenendo in piedi. E cioè se ha paura di passare a una grande squadra, come ad esempio la Juve, dove correrebbe il rischio di restare in panchina, com’è capitato a Zaza. Perché un conto è il Sassuolo, dove il suo allenatore Di Francesco lo fa giocare da titolare fisso; un conto è andare alla Juve dove i titolari sono Dybala e Mandzukic e dove, magari, dovrebbe cambiare il suo modo di pensare e di agire. Però le titubanze di Berardi potrebbero anche essere atti di saggezza, cioè il voler restare per fare ancora esperienza e presentarsi, poi, in alto con tutte le proprie qualità conosciute.

 

 Però, caro Parisi, se Berardi andasse all’Inter giocherebbe sempre.

Questo è vero, ma anche in questo caso le riflessioni che sta facendo in questo momento Domenico Berardi mi inducono a pensare alla saggezza, nei termini che ti ho esposto, oppure alla paura. Perché un conto è entrare al Mapei Stadium di Reggio Emilia un altro è scendere a San Siro con 80 mila spettatori sugli spalti, dove anche un giocatore di esperienza si può trovare a vivere momenti particolarmente ansiosi. E poi, come ti dicevo, una casa è vivere a Sassuolo con un allenatore come Di Francesco che gli fa anche da padre e zio, pensa a tutto e tutto gli perdona, un’ altra è avere di fronte un allenatore come Roberto Mancini che, magari, dopo qualche intemperanza ti toglie di squadra. Ok, sono proprio curioso di vedere quale strada sceglierà.