Mondonico: “Il calcio del Cholo è il calcio"

05.05.2016 19:20 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Mondonico: “Il calcio del Cholo è il calcio"
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© foto di Federico De Luca

Emiliano Mondonico parla a Mediaset: “Il calcio del Cholo è il calcio all’italiana e in questo momento, ne sono contento, sta tornando protagonista: abbiamo messo da parte il tiki taka, perché nel calcio non per forza vince chi fa l’80% di possesso palla, vince chi fa gol. La scuola dell’Atletico è la scuola del calcio all’italiana, quella dell’importanza della tattica su tutti gli altri aspetti. Come ha vinto Mourinho? Con il gioco? È l’allenatore che più ci avvicina ai nostri tempi. E quando si parla del Milan di Sacchi, ricordiamoci che mai i portieri di Sacchi davano la palla ai difensori, ma la lanciavano nella metà campo avversaria. L’Inter di Trapattoni si comportava da provinciale, ma ce la ricordiamo tutti come l’Inter dei record. Ora se ne sono accorti anche in Inghilterra, guardate Ranieri: ha vinto un campionato con il tatticismo, in un paese dove il tatticismo è stato per anni messo da parte.

Come mai allora Simeone non è cercato dalla big d’Europa? È la differenza tra l’essere e l’apparire: in questo periodo se vuoi fare l’allenatore devi avere entrambe le caratteristiche e Simeone non è tra i migliori nel modo di proporsi. Conte? Ci vuole fegato a fare il cittì e l’allenatore del Chelsea nello stesso momento: è il primo, assieme a Mancini, a provare in Italia a fare l’allenatore-manager. C’era bisogno di un allenatore che prendesse decisioni anche extracalcistiche, che si assumesse la responsabilità di tutto il resto: Antonio è in grado di fare l’uno e l’altro, ma l’importante è che lo faccia bene. Se va a parlare con Nainggolan non deve dimenticarsi dei problemi che ha l’attacco dell’Italia, che secondo me dovrebbe avere come risorsa Belotti. Totti? Penso che sia una delle belle storie del calcio: quando è entrato a 3 minuti dalla fine e ha fatto gol io mi sono emozionato. Il calcio è questo, storie come quelle di Totti ti fanno venire da piangere per l’emozione.”