Moggi su Libero: "Il sistema è sempre più malato ma la Signora se la cava lo stesso"

23.05.2015 10:10 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Moggi su Libero: "Il sistema è sempre più malato ma la Signora se la cava lo stesso"
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© foto di Stefano Porta/PhotoViews

Luciano Moggi si è espresso sul momento del calcio italiano sulle colonne del quotidiano "Libero": "Nel lontano 2006, l’epoca in cui Calciopoli riempiva le pagine dei giornali più dell’elezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica, il dr. Giraudo, nel togliere il disturbo da quanti avevano preparato «il grande processo», descrisse con poche parole questo mondo proiettato nel futuro, quasi un vaticinio: «Noi ce ne andiamo, vedrete come ridurranno il calcio i dirigenti che hanno organizzato la farsa per restare i padroni del vapore, e vedrete anche quelli che verranno». L’abbiamo constatato già nel 2010 e nel 2014, quando la nostra nazionale venne eliminata al primo turno dei mondiali, mentre nel 2006 aveva vinto il titolo con giocatori e allenatore juventini. Continuiamo a vederlo adesso che il calcio ha toccato il fondo e che l’etica è diventata solo una parola in un mondo dove impera il business. Poco importa se lo spettacolo of- ferto è sempre più misero, e poco importa se gli stadi sono sempre più vuoti. Fallimenti, scommesse, guerra per i diritti televisivi, poca qualità in campo dirigenziale e, per finire, calciatori che giocano nelle proprie società nonostante qualcuno sia finito in galera o abbia am- messo di aver taroccato qualche partita. Ci è capitato di vedere di tutto, e tutto è cambiato in negativo.

L’unica cosa che non è cambiata è la Juve che vinceva e continua a vincere nonostante Calciopoli. Per quello è stato fatto in questi anni dovremmo prendere in prestito l’immagine ormai consacrata del genera- le Rommel e definire i dirigenti bianconeri «volpi del deserto», o meglio ancora «volpi NEL deserto», considerando appunto la pochezza altrui: quattro campionati vinti consecutivamente lo stanno a dimostrare, e per ultima la Coppa Italia alzata all’Olimpico dove in tanti, tifosi e dirigenti, al massimo potevano alzare i cellulari per fare dei selfie. Sicuramente questo continuo predominio può creare invidie, ma non deve mai sconfinare in lotta tra bande per uccidere moralmente persone innocenti, per mano di chi esercita il potere su quanti sanno lavorare, come successo nel 2006. Altrimenti è inutile invocare Mameli per far sapere che siamo tutti Fratelli d’Italia, la facciata non giustifica il danno. Adesso sono tutti fermi nel proposito di cambiare rotta, i soliti bla bla del momento di chi sa già colpevolemente di non dover cambiare niente. L’ha capito anche il Presidente del Consiglio Renzi che ha fatto sentire la sua voce circa i doverosi provvedimenti da prendere sopratutto in campo dirigenziale, e sembra che a parole l’abbia capito anche il Presidente della Figc Tavecchio, che però ha assunto co- me team manager della Nazionale l’ex ds dell’Inter colpevole di aver falsificato il passaporto di Recoba e con una condanna penale passata in giudicato sulle spalle. Fatti questi che sono sotto gli occhi di tutti, che fanno capire la confusione che regna in questo sport che è poi economicamente la sesta azienda italiana (....)".