Moggi su Libero: "Antonio resterà l’allenatore della Signora"

Luciano Moggi su Libero parla di Antonio Conte: ! È la legge del campionato: guai a chi se la prende con la Juve. Chi lo fa, viene condanna-to dal destino. Come si potrebbe commentare altrimenti il gol di Osvaldo sul filo del fuorigioco, a tempo quasi scaduto, proprio nello stadio che aveva lasciato tra le polemiche nem- meno un anno fa? La Juve vola a quota 99 e straccia tutti i record - soprattutto quello dell’In- ter 2006/07 ottenuto senza i bianconeri in Serie A - la Roma perde l’imbattibilità casalinga contro la Signora e fa un bel ba- gno d’umiltà. Complimenti comunque ai capitolini al termine di una stagione che in altri tempi, sarebbe valsa uno scudetto strameritato. Meno applausi a Garcia, ma di certo non per quanto fatto vedere dai giallorossi in campo, bensì per le uscite del tecnico francese davanti ai microfoni. Bravissimo in tutto, Rudi ha sbagliato alcune dichiarazioni come quelle sull’impegno del Sassuolo contro la Signora. Una scelta controproducente. Per usare le sue parole, Garcia farebbe bene a non mettere la chiesa troppo al centro del villaggio, come fanno spesso gli allenatori delle romane con uscite troppo «parrocchiali». Molto più interessanti sono state le parole di Conte. La rosa attuale è difficile da migliorare, servono investimenti per punta- re più in alto: è vero, lo abbia- mo sempre scritto su queste pa- gine. La Juve è lontana dalle migliori d’Europa, è quasi impossibile trovare giocatori migliori di quelli che ci sono.
In particolare i sostituti di Buffon e Pirlo. Ma i tifosi non hanno pazienza, vogliono la Champions, guardano al povero Benfica arrivato alla seconda finale consecutiva di Europa League. Sembra quasi che Conte non abbia vinto niente finora. E invece ha ottenuto ben due trofei in uno: battere questa Roma e fare (probabilmente) 102 punti. Sarà un primato difficile da superare nel futuro prossimo e lontano. Il tempo è la questione centrale: chiedere investimenti è in controtendenza con la situazione attuale dell’economia e del calcio italiano. Conte fa bene dunque a dire: «Non ho mai chiesto niente di più», dice l’allenatore vuole solo chiarezza sugli obiettivi, per fare il bene della Juve e il suo, «se ci chiariamo, resto volentieri». Esternazione questa tanto più accettata qualora fosse stata fatta nel chiuso di una stanza, faccia a faccia con Andrea Agnelli, ma è proprio in funzione di questa esternazione che Antonio resterà l’allenato- re della Signora"