Moggi: "Per la Juve gara con la Lazio importantissima. In Champions mi aspetto che i bianconeri passino il turno"

18.04.2015 07:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Moggi: "Per la Juve gara con la Lazio importantissima. In Champions mi aspetto che i bianconeri passino il turno"
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© foto di Stefano Porta/PhotoViews

L'ex dirigente bianconero Luciano Moggi, ha rilasciato un'intervista a laziopress.it. Ecco le sue parole:

Allegri in conferenza stampa ha parlato di quella di domani come di una gara scudetto. Dall’altra parte Pioli ha frenato ricordando la differenza di obiettivi delle due società. Ciò che è certo è che domani sera la squadra più forte del Campionato affronterà una delle squadre più in forma del momento. Lei che gara si aspetta?

“Allegri ha parlato di gara scudetto anche per mantenere alta la concentrazione dei suoi giocatori. I punti di distacco sono 12, troppi ovviamente. Ma è giusto che il tecnico ricordi ai suoi ragazzi che si tratta di una partita fondamentale. Per la Juventus è una gara importantissima, anche per mantenere alta la forma in vista della gara di Montecarlo di Champions. La partita d’andata dei bianconeri non ha entusiasmato e inoltre vengono dalla sconfitta di Parma. La Lazio, invece, affronta il match in modo spavaldo dato che in Campionato non ha nulla da perdere nei confronti della Juventus. Al massimo ha qualcosa da perdere per la corsa al secondo posto. La partita è tra una squadra che guarderà più alla Champions e una che vuole mantenere il vantaggio sulla Roma. La Lazio, anche se priva di due giocatori importanti come De Vrij e Parolo, è una squadra che gioca bene. Oserei dire quella che gioca meglio di tutti, la più in forma. Hanno tante alternative valide e potrebbero riuscire a portare a casa anche un buon risultato”.

A prescindere da quello che accadrà in questa giornata, ci si aspetta fino alla fine una stracittadina tra Lazio e Roma per il secondo posto. Fermo restando che qualcun altro potrebbe ancora inserirsi. Chi vede avvantaggiato per arrivare dietro alla Juventus?

“Sicuramente la Lazio. Escluderei a priori Fiorentina e Napoli. I biancocelesti sono più completi della Roma. I giallorossi, infatti, giocano in contropiede e hanno bisogno di essere attaccati. Quando però l’altra squadra non li attacca, viene fuori un pareggio e le ultime gare ne sono la dimostrazione. E’ una squadra fatta male, che non ha un attaccante sul quale giocare. Un gruppo che deve vincere deve attaccare e non aspettare di essere attaccato. Ecco, la Lazio è così. Con Biglia, Anderson e soprattutto Klose, che è un punto di riferimento, mi sento di dire che la squadra di Pioli è superiore”.

Felipe Anderson ha attirato grandi polemiche nella scorsa stagione. Ora è un giocatore fondamentale per la Lazio. Si aspettava questa esplosione?

“Vedendolo lo scorso anno non me lo aspettavo proprio. Sa decidere le partite e mettere sotto sopra gli avversari. Direi che al momento è uno dei migliori, se non il migliore del Campionato italiano”.

Pioli è arrivato nello scetticismo di molti. Il timore era che non fosse all’altezza per una piazza come Roma. Oggi possiamo dire che è l’arma in più di questa Lazio?

“La prima volta che sono venuto a lavorare nella Capitale ho trovato un maestro: Nils Liedholm. Lui mi disse che per sopravvivere a Roma si deve saper fare il morto. Semplicemente quindi si deve parlare poco. Pioli, a prescindere dal valore, è l’antitesi di Garcia. Parla poco e lavora molto e ha dimostrato un grande valore anche nel tenere saldo il gruppo. Lui ha la stima e il rispetto di tutti i suoi giocatori e ciò che lui dice è oro colato. Poi ricordiamo che dietro al tecnico c’è uno staff che lavora tutti i giorni e anche a loro vanno dati i meriti.

C’è un particolare però che non va trascurato. La società, che ha fatto con questa squadra un lavoro straordinario. Ho incontrato il Presidente Lotito il giorno successivo alla sconfitta di Cesena. Fino a quel momento la Lazio era stata piuttosto altalenante. Ho trovato il Presidente davvero arrabbiato. Non vedeva l’ora di andare a Formello per parlare con i giocatori. Ecco, da quella strigliata che in pochi conoscono, tutto è cambiato. La Lazio ha vinto 8 partite consecutive, ha recuperato 7 punti alla Juventus e ha eliminato il Napoli dalla Coppa Italia. La dirigenza di una squadra in questo è fondamentale. Non deve soltanto fare la squadra, ma deve sostenerla in ogni momento. Proprio come sta accadendo alla Lazio”.

Passiamo da un tecnico all’altro. Con l’addio di Conte si aveva il timore che la Juventus subisse un crollo. Allegri invece sta facendo bene non solo in Campionato ma anche in Europa. Lei aveva fiducia in lui?

“Io mi sono esposto subito perchè conosco il suo valore. Ha modificato qualcosa rispetto a Conte. Lo scorso anno andavano a 100 km orari, mentre ora riflettono di più. Ma la cosa è voluta perchè parliamo di una squadra che ha corso per tre anni. Allegri ha fatto ragionare i suoi giocatori. L’esempio più tipico è Bonucci che non lancia più a 50 metri, ma cerca di appoggiare la palla sul primo compagno libero. Ragionando faticano meno. Gli anni di successo di Conte sono stati fondamentali e rimarranno per sempre nel cuore dei tifosi. Ma Allegri sta dimostrando di essere il perfetto sostituto”.

Chiudiamo con le squadre italiane in Europa. Juventus e Napoli possono arrivare in fondo nelle rispettive competizioni?

“Mi aspetto che la Juventus passi il turno. Poi però andare avanti non sarà semplice perchè se avete visto tutte le gare avrete capito che i bianconeri hanno pesato la migliore che potessero. Il problema del Napoli è invece l’incostanza di rendimento. Hanno perso 20 punti dalla Juventus non riuscendo a fare risultato contro squadre senza dubbio più scarse. L’apice però lo hanno raggiunto con l’eliminazione in Coppa Italia per mano della Lazio. E finalmente, anche se con un pò di ritardo, il Presidente De Laurentiis ha preso una decisione che non aveva precedenti: tutti in ritiro! Da quel momento ci siamo ritrovati con un Napoli che fa 3 gol alla Fiorentina, pur non disputando una gara bellissima, e poi con il risultato di ieri. Higuain ieri era ovunque, ha fatto da centrocampista, da difensore e da attaccante. E’ così che si gioca e bravo al Presidente De Laurentiis che li ha rimessi in riga”.