Milan, Cardinale: "La Superlega è stata un fallimento, ma dobbiamo capire come aiutare la Serie A ad essere competitiva"

13.03.2023 21:20 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Milan, Cardinale: "La Superlega è stata un fallimento, ma dobbiamo capire come aiutare la Serie A ad essere competitiva"

Gerry Cardinale, managing partner di RedBird Capital e proprietario dell’AC Milan, nei giorni scorsi ha partecipato al panel “Sloan Sports Analytics Conference” al MIT, dove, insieme al co-proprietario dell’Atalanta Steve Pagliuca e Mitch Lasky, co-proprietario dei LAFC, ha parlato in un lungo intervento, tradotto integralmente da MilanNews.it, degli investimenti nel mondo del calcio, della Serie A e dell’importanza di saper sfruttare i dati.

Cosa può portare tutta questa influenza americana alla Serie A?

“So che possiamo controllare ciò che possiamo controllare, quindi sicuramente gestiremo il tutto con un'enorme disciplina finanziaria. Credo molto nel punto di vista di Billy (Beane, ndr), che non dobbiamo sacrificare le prestazioni per il flusso di cassa. Ci sono prestazioni sul campo e prestazioni fuori dal campo e noi possiamo portare molto alla Serie A. Io e Steve (Pagluca, ndr) siamo sia competitors che partner in Serie A. La Premier League è diversa. C’è anche una dinamica interessante, il continente che si contrappone all’Inghilterra: possiamo trarre vantaggio da questo tipo di situazione. Tra i ricavi da media di Premier League e Serie A c’è un rapporto di 3 a 1, tra La Liga e Serie A il rapporto è 2 a 1. Non ci dovrebbe essere questa disparità, dobbiamo affrontare la questione perché questo è il motivo che porta poi tutti i giocatori e tutti i soldi verso l’Inghilterra”.

Sulla Super League:

“Il fenomeno Super League è stato un fallimento. Ci si deve chiedere comunque perché è successo, ed è lo stesso fenomeno che abbiamo avuto negli Stati Uniti in certi campionati. Nel baseball c’è una tensione tra piccolo e grande mercato, così come in MLS. C’è la stessa cosa in Europa, la tensione è fra Premier League ed il resto del continente. Nello sport non puoi comprare i campionati. Mi piacerebbe ovviamente vincere lo scudetto e la Champions League ogni anno, ma se lo facessimo sarebbe contrario a quello che è il nostro lavoro. Il nostro compito è quello di ottenere un ritorno da questo investimento e se ogni anno vincessero sempre gli stessi non funzionerebbe, giusto? Renderebbe la valutazione del tutto diluitiva. Quello che possiamo controllare è ridurre l’incostanza delle prestazioni. La cosa che trovo fenomenale è che un sacco di persone si avvicinano allo sport e pensano che l’obiettivo sia vincere campionati. Ovviamente tutti vogliamo vincere, ma se la guardi attraverso la lente puramente non emozionale di un investitore l’obiettivo è quello di essere performanti in modo costante. La Super League è una distrazione, dobbiamo concentrarci non solo sull’essere competitivi in Serie A, ma anche su come aiutare la Serie A ad essere competitiva rispetto la Premier League e La Liga. Dobbiamo pensare a come aiutare la Serie A e ottenere il miglior tipo di accordo per la vendita dei diritti televisivi sia nel paese che all’estero per ridurre il gap. E se ci riusciamo allora facciamo del bene a tutto l’ecosistema FIFA, con il continente che riesce ad essere più competitivo nei confronti dell’Inghilterra”.