Melli: ”Dopo Calciopoli possibile una favola Leicester anche in Italia. I campionati si vincono con le difese e la Juve...”

05.05.2016 01:15 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
 Melli: ”Dopo Calciopoli possibile una favola Leicester anche in Italia. I campionati si vincono con le difese e la Juve...”
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© foto di Federico De Luca

L’ex attaccante e team manager del Parma ALESSANDRO MELLI, attualmente collaboratore per Sky Sport, è statoospite della trasmissione TERZO TEMPO, in onda ogni mercoledì dalle 18 alle 19 su EuropaCalcio.it. Queste le dichiarazioni rilasciate in esclusiva alla testata:

SULLA PROMOZIONE DEL PARMA – “La società è ripartita su basi concrete, solide. La nuove proprietà è molto articolata e solida. Hanno messo in società uomini di spessore, conoscitori di calcio che hanno fatto un ottimo lavoro. Dopo le brutte vicissitudini dello scorso campionato, il Parma è ripartito bene”.

SULLA ‘FAVOLA’ LEICESTER E SUL PARAGONE CON L’ITALIA – “Dal 2006 le cose in Italia sono un pò cambiate, visto tutto quello che è successo. Penso che in futuro possa capitare in Italia una favola come il Leicester, è difficile però potrà capitare. E’ successo in passato al Verona e forse anche alla Sampdoria. Lo Scudetto del Napoli fu diverso perché aveva in rosa uno dei calciatori più forti del mondo. Le favole sono qualcosa che succedono di rado, ed è anche bello che sia così altrimenti non sarebbero così apprezzate. E’ normale che le squadre più attrezzate comprino i migliori giocatori e vincano nove volte su dieci. La diversità nei fatturati? Non esistono soltanto i soldi, esistono anche gli uomini, la programmazione e le idee. Con questi elementi si può sopperire ai soldi”.

SULLE PUNTE E SUL MODULO DELL’ITALIA PER EURO 2016 – “Credo che l’Italia abbia una mentalità difensiva sempre molto forte, non giocherei con un modulo molto offensivo. Eder può fare bene per caratteristiche. Non farei un calcio spumeggiante, secondo me dobbiamo fare un calcio concreto in fase realizzativa. El Shaarawy sembra tornato in buone condizioni, sicuramente Conte farà le sue valutazioni”.

SULLA CORSA PER IL SECONDO POSTO – “Il fatto che il Napoli abbia 2 punti divantaggio lo porta ad avere percentuali più ampie rispetto alla Roma: all’80% il Napoli arriverà secondo”.

SULLA CORSA PER NON RETROCEDERE – “Il Frosinone difficilmente potrà salvarsi, l’ultimo treno lo ha avuto a Milano e lo ha perso, anche con molta sfortuna. Ora è una corsa a tre dove vedo il Carpi leggermente inferiore e dunque più candidato a retrocedere”.

SUL MERCATO DEL NAPOLI – “A mio avviso deve migliorare un paio di aspetti per avvicinarsi alla vittoria del campionato: innanzitutto le riserve di qualità, che in questa stagione sono mancate; e poi in Italia i campionati si vincono con le difese, e la Juventus ha una difesa nettamente migliore degli azzurri”.

SULLA SFIDA TRA REAL MADRID E MANCHESTER CITY – “Credo che vincerà il Real Madrid, spero che vinca il City”.

SUI RITIRI DI DI NATALE E TONI – “Di Natale ha fatto una scelta di vita che gli ha dato tanto sotto certi aspetti ma gli ha tolto qualcosa sotto l’aspetto professionale. Dispiace perché lasciano due grandi campioni: uno è un grandissimo giocatore, l’altro è fortissimo in area di rigore. Di Natale, come Totti, ha fatto una scelta di vita decidendo di rimanere a Udine. Anche io avevo la maglia del Parma stampata addosso? Con le dovute proporzioni, anch’io ho fatto scelte più dettate dall’amore e dallo stare bene piuttosto che alle vittorie”.

SU TOTTI – “Ha dimostrato personalità e carisma, tanto di cappello al capitano della Roma che secondo me insieme a Roberto Baggio è il più forte giocatore italiano di tutti i tempi”.

SULL’ASSENZA DELLE MILANESI AD ALTI LIVELLI – “Devono superare soprattutto i problemi in società. Queste due realtà negli ultimi anni si sono perse in alcuni equivoci societari, hanno bacini d’utenza e palmares che li faranno tornare ad alti livelli”.

ALLO SCUDETTO MANCATO DAL PARMA NELLA STAGIONE 1996-97 – “Mancò la personalità e il gestire alcune situazioni, noi eravamo giovani, un gruppo di ragazzi di qualità ma con poca esperienza. Poi si sono scoperte altre cose, emerse nel 2006, non so se ci fossero all’epoca. Comunque la mancata abitudine alla vittoria ci ha creato dei problemi nel rush finale”.