Max e la curva: prove di pacifica convivenza
C'era parecchia curiosità (ed anche qualche timore) per vedere come lo Juventus Stadium (ed in particolare la sud) avrebbe accolto Massimiliano Allegri. La risposta della curva è stata la più intelligente e sensata possibile: “Sono un ultras bianconero, e amo soltanto due color, girando per lo stivale intero, la Juve per sempre sosterrò”. Questo è stato il coro che ha scandito buona parte del primo tempo della gara disputata contro l'Udinese. Alla lettura delle formazioni (con l'impianto acustico dello Stadium che ha denotato qualche problema, visto che dalla sud la percezione uditiva di suoni e parole era pressoché nulla), applausi e qualche sparuto fischio per Massimiliano Allegri, ma l'attenzione, come buon senso voleva che fosse, si è concentrata sull'incitamento alla squadra e sull'attaccamento alla maglia. Il concetto che la gara di ieri sera ha espresso e ribadito è che gli uomini passano e se ne vanno, mentre quello che rimane intatto è l'amore per la maglia. E' comunque ovvio come, le vittorie, siano l'anestetico migliore, per superare e digerire certe situazioni. La buona prova della Vecchia Signora in quel di Verona era servita a rasserenare un po' gli animi; ci hanno però pensato i media, in settimana, a cercare di destabilizzare l'ambiente, riproponendo il solito leit motif del “Colpa d'Allegri” ogni qual volta un calciatore patisca un infortunio.
E' vero che negli anni in cui il toscano è stato alla guida del Milan il numero di infortuni riscontrati è stato decisamente elevato, ma fare certi discorsi ad inizio settembre, solo per mettere zizzania e cercare di creare attriti e malumori, è davvero roba da pusillanimi e quaquaraquà. Nonostante tutto ciò che è successo quest'estate, considerando ciò che Antonio Conte ha rappresentato per questa Società, squadra e tifoseria, la curva bianconera, ieri sera, ha dato dimostrazione di buon senso ed intelligenza (con buona pace per quelli che, facendo sempre di tutta erba un fascio, considerano la curva un covo di beceri, ignoranti e delinquenti). Il tecnico livornese sa perfettamente che potrà conquistare i suoi nuovi tifosi solo attraverso i risultati e il gioco. Anche se siamo appena all'inizio del campionato, in qualche particolare, la sua mano già si nota e questo fa ben sperare per il proseguo della stagione. Sappiamo bene che arriveranno momenti difficili e che la nostalgia spesso ci assale nei momenti più impensati, e proprio allora dovremo aggrapparci, con forza, all'unica cosa che può darci coesione e forza, ovvero il senso di appartenenza. Il passato non si cancella e rimane vivo per sempre, ma è il presente quello che stiamo vivendo. Siamo stati CONTEnti per tre anni ininterrottamente: la speranza è quella di poter essere altrettanto (se non di più) ALLEGRI.