Massimo De Luca: "La Juve e le vite grame degli altri..."

Parla il giornalista.
29.08.2016 21:00 di  Alessandro Vignati   vedi letture
Massimo De Luca: "La Juve e le vite grame degli altri..."
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© foto di Marco Conterio

Attraverso la sua rubrica su Corriere.it "Circo Massimo" il giornalista Massimo De Luca ha parlato dell'ultima giornata di campionato. Con delle considerazioni: "Eternamente incompiuta, la Roma continua a buttarsi via. Era l’ultima delle presunte grandi a poter tenere il passo della predestinata, la Juve, ma non le è bastato nemmeno un doppio vantaggio per garantirsi la vittoria a Cagliari. E così, a fare da momentanee “paggette” alla Signora restano due sorprese, come le genovesi, e una solida realtà come quella del Sassuolo che Di Francesco e Squinzi stanno perfettamente pilotando in una crescita ordinata (ma non ordinaria), progressiva (non affidata a follìe di mercato ma incardinata su di un progetto che, oltretutto, privilegia gli italiani) e sicura. I cantieri del calcio, in agosto, son tutti aperti, come logica vuole, ma alcuni sembrano più aperti di altri. Se la Juve, e contro due avversarie di livello, ha già dimostrato di avere idee chiare e di poter aspettare a inserire i nuovi, prestigiosi acquisti, le sue (presunte) rivali stentano, faticano, cercano un’identità. Smaltita la mezza delusione di Pescara, il Napoli si è portato avanti e più avanti delle altre sembra, pur nel grande freddo del dopo-Higuain. Tornando invece alla Roma (che col Napoli dovrebbe essere la più attrezzata per limitare lo strapotere bianconero), il 2-2 di Cagliari è la seconda secchiata d’acqua gelida sugli entusiasmi d’inizio stagione, dopo lo psicodramma di Champions League. Passano i mesi, ma i problemi giallorossi restano gli stessi: una difesa puntualmente rifondata e puntualmente inadeguata (in attesa di recuperare – ma non presto – Rudiger e Mario Rui), un attacco che spreca e non blinda le partite. Svarioni difensivi (clamoroso quello di Florenzi che ha innescato il 2-2) ed errori sotto porta non sono una novità per una squadra perennemente in cerca di stabilità; come non è inedito il gol del pareggio subìto nel finale. Meno scontato il dato sul possesso-palla. La Roma abituata a tenere il boccino per un 60% del tempo si è vista scippare l’iniziativa da un ottimo Cagliari, fin quasi a pareggiare anche il conto del possesso.

Segnale allarmante, per una squadra che dovrebbe saper imporre la propria personalità. Né si può trascurare che, come con l’Udinese, anche col Cagliari c’è voluto un rigore per spianare la strada (e a Oporto c’era voluta un’autorete). Più complicata la situazione dell’Inter, che s’è dovuta affannare per non farsi battere a San Siro da un Palermo imbottito di semisconosciuti. La scossa a una partita inconcludente e sciatta l’ha data l’ingresso in campo di Candreva che, secondo elementare manuale del calcio, è andato su e giù per la fascia destra mettendo dentro palloni per Icardi & c. Ne son nati il pareggio (che ha evitato un’immediata crisi alla gestione-De Boer) e un paio di occasioni per riacciuffare una vittoria che avrebbe dovuto essere di routine. Ancora un bel punto interrogativo su Banega, coerente invece nel deludere puntualmente Kondogbia. C’è tanto da lavorare per De Boer, comprensibilmente spaesato dopo essere stato paracadutato in una realtà che non conosce come quella del calcio italiano. E ci sarà da esplorare il mistero di Eder al quale la maglia dell’Inter fa l’effetto della kryptonite per Superman: gli annulla ogni potere (super o normale che sia). Ottimo nella Samp, più che buono in Nazionale agli Europei, è tornato a balbettare nell’Inter anche se pure lui è sembrato giovarsi dell’inserimento di Candreva (assurdo tenerlo in panca, quale che sia il suo livello attuale di condizione). Auguri di buon lavoro a De Boer. Ne ha bisogno".