Mark Iuliano: "Sono immortale grazie a Ronaldo"

30.01.2015 18:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Mark Iuliano: "Sono immortale grazie a Ronaldo"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Mark Iuliano ha concesso un'intervista a Repubblica. Ecco le sue considerazioni: "Che tipo di allenatore sono? "Non sono schiavo di un modulo, provo a trasmettere qualche buona idea: con la Primavera ho avuto gioco, risultati e un gruppo straordinario che mi ha proiettato qui. Nessun codice etico, non controllo quante sere un giocatore esce o quanti rapporti ha con la moglie: ognuno deve gestirsi le energie, sapendo che in allenamento martello tutti. A chi mi ispiro tra Lippi, Ancelotti, Capello: a chi si ispira? "Rubo qualcosa a ciascuno. Lippi è un viareggino, cocciuto, sempre lucido: in panchina non sbraitava mai, indovinava i cambi, un maestro nel leggere le partite. Ancelotti è l'uomo spogliatoio, ogni giocatore si romperebbe una gamba per lui. Capello interpreta il ruolo in modo drastico: sa unire la squadra anche contro se stesso, è una tattica psicologica, mi ha spiegato. In questi giochini, Mourinho è un genio. Cos'ha ho imparato alla Juve? La gestione delle sconfitte: tre finali di Champions, uno scudetto sfumato sotto la pioggia a Perugia due mesi prima dell'Europeo svanito al golden gol. Ma noi non abbiamo mai pianto. Ecco, alla Juve ho vinto tanto e ho imparato a perdere. Io e Ronaldo amici insospettabili? Di quell'episodio non abbiamo mai riparlato. Per i tifosi ha contato molto, noi l'abbiamo dimenticato subito. Era il più veloce del pianeta, il più forte che io abbia marcato, il suo infortunio fu un dolore atroce. Al Bernabeu era uno spettacolo: gli gridavano gordo, lui toccava una palla e la buttava dentro. In bianconero ero il miglior amico di Zidane? Più bravo come uomo che come calciatore. Una volta all'aeroporto, tornati da Atene ed eliminati dalla Champions, dei balordi lo insultarono perché lui, squalificato, era stato inquadrato che sorrideva al telefono. Ci buttammo come un branco a difenderlo. Ci volevamo tutti bene. Del Piero e Inzaghi non s'amavano? Ma non hanno mai litigato davvero. Alex è un caratterino, intelligente, gran professionista: si faceva sempre un mazzo così, pativa se non segnava. Pippo faceva gol pure di stinco e di spalla. Per un altro attaccante è dura.... Come sono finito a consumare cocaina e a farmi squalificare? Avevo problemi con i miei parenti ed ero a fine carriera. Dal buio ho provato a uscire con l'autodistruzione: la mente fa dei giochi strani, ingrandisce le cose cattive, sminuisce le belle. Non era doping, facevo solo del male a me stesso. Ho cercato aiuto in chi mi ha affondato di più e ricordo che tutte le persone coinvolte nella vicenda sono state arrestate. Mia moglie, straordinaria, e la sua famiglia mi hanno salvato. Ho ripreso la mia vita per i coglioni, ora seguo solo la mia testa. Senza il mio passato, non avrei l'equilibrio di oggi come uomo, marito, allenatore,Da allenatore Allievi del Pavia, però, nel 2012 fui squalificato 6 mesi per aggressione a un arbitro? Perdiamo 6-1 a Novara, alcuni dei miei si fermano in campo, uno è in lacrime. L'arbitro gli aveva detto "negro". Alla fine busso alla sua porta, chiedo spiegazioni, lui nega, davanti a testimoni e al ragazzo. Gli dico che è un pezzo di m... e che lo avrei denunciato. Nel referto scrive che l'ho minacciato di morte e l'ho spinto. Figuriamoci. Il Latina mi ha dato l'opportunità di rimettermi in piedi? È la cosa migliore che mi è mai capitata. Nel calcio, quando cadi, è facile restare emarginati. Ho un solo debito: con i proprietari che mi hanno affidato la squadra, una parte della loro vita. Sono parte integrante di questa comunità, mia moglie e mio figlio vogliono restare qui. E per restare, debbo salvare il Latina, Era rigore su Ronaldo? Siamo caduti insieme. In alcuni casi, è stato dato anche sfondamento. In un'azione così veloce, pochi avrebbero fischiato il rigore: io no, perché sono tifoso juventino. Nessuno ricorda nient'altro, né che l'anno prima segnai il gol scudetto all'Atalanta. Restiamo solo io, Ronnie e il replay. Scherzando, dico che mi ha reso immortale".