Maritato: "Alla Juve non potevi inventarti scuse. Trezeguet mio idolo, Del Piero mi ha chiamato grande bomber"

L'attaccante del Sudtirol in prestito dal Vicenza, Piergiuseppe Maritato, in un'intervista concessa ai microfoni di "gianlucadimarzio.com" ha parlato del suo periodo trascorso nelle giovanili della Juventus: "Ho lasciato Cetraro (Cosenza) perché mi aveva scelto la Juventus. Da piccolo ti possono cercare in tanti ma io volevo andare solo lì - ha confessato -. I miei genitori hanno dovuto mollare tutto almeno per un anno e partire con me destinazione Torino. Per fortuna che il loro lavoro si sviluppa soprattutto in estate".

Poi racconta delle particolarità legate a quel periodo: "In bianconero mi chiedevano di portare la pagella in campo, i voti arrivavano fino al responsabile del settore giovanile - ha dichiarato -. Poi avevamo un tutor e quando non frequentavi una lezione dovevi avvertirlo e motivargli l’assenza. Qualora fossi stato male ti mandavano un dottore per verificare il tutto. Non potevi inventarti balle! Per i giovanissimi funzionava così! E se andavi male rischiavi di stare fuori, che casino".

Descrive i grandi giocatori con cui si è allenato: "Ho avuto la botta di… Fortuna di allenarmi e giocare qualche partitella con il mio idolo: Trezeguet. Una cosa fenomenale credimi, ho cercato di rubargli qualche segreto ma non ci sono riuscito benissimo. Oggi cerco di imitarlo ma insomma... Tralasciamo. Una cosa che racconterò sicuramente ai miei nipotini? Ai tempi della Primavera della Juve (con gli ’87, ragazzi più grandi di lui di due anni)  è successo che mi chiamassero anche in prima squadra per allenamenti, partite in famiglia. Una volta è accaduto questo: lancio lungo, Del Piero la mette in mezzo di tacco ed io riesco a far gol anticipando di punta il portiere. Del Piero mi si avvicina e dice: “grande bomber. Hai capito? Del Piero ha detto quello a me…".