Lettera aperta a Marco Travaglio

In risposta alle dichiarazioni rilasciate dal "tifoso juventino" Marco Travaglio.
07.10.2014 17:00 di  Enrico Danna   vedi letture
Lettera aperta a Marco Travaglio
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© foto di Federico De Luca

Caro Travaglio, le Sue parole sono state un vero sollievo e conforto per tutti gli juventini veri. Come si fa a non essere d’accordo con quanto da Lei espresso? Solo che alle parole, va dato un senso “leggermente” diverso. Lei ha detto che si vergogna di essere juventino. Ecco che, usando le stesse parole, ma variandone il senso in un’altra direzione, si può affermare che la vergogna sta nel vedere accostato il Suo nome a quello della Juventus. Di pseudo tifosi come Lei (e come altri) ne facciamo tranquillamente a meno ed eviteremmo anche volentieri di darLe tutta quella attenzione che, tramite le Sue dichiarazioni, cerca smaniosamente di ottenere. E sì, perché diciamocela tutta: essere sotto le luci dei riflettori non  Le dispiace affatto (anzi), così come pontificare ed ergersi a paladino della somma verità, con quel tocco di glamour spocchioso (che non guasta mai) utile a creare un personaggio da copertina. Sia chiaro: ognuno ha diritto di avere le proprie opinioni e di esprimerle civilmente, rispettando sempre il prossimo. Sarà la sensazione ad essere sbagliata ma, ogni qual volta La si sente parlare o si leggono i Suoi articoli, pare  che le cose vengano fatte cadere dall’alto, dalla bocca della verità suprema.

Sicuramente Lei sa il fatto suo, si informa a dovere prima di parlare e quindi è molto bravo nell’esercizio della Sua professione; eppure quando  parla di Juventus, è come se qualche pezzo del puzzle Le venisse improvvisamente a mancare o venisse deliberatamente ignorato. Impossibile che, stante la Sua professionalità, non abbia letto da cima a fondo tutte le lettere, le righe, le pagine, delle sentenze relative a Calciopoli: eppure qualcosa manca all’appello, qualche particolare non proprio irrilevante, né tantomeno trascurabile, che fa la differenza. L’accanimento contro Moggi (ieri) e Agnelli (oggi) stride con quell’immagine di paladino della verità che si è costruito nel corso degli anni. A meno che, il tutto, non sia principalmente un pretesto per essere sempre sulla cresta dell’onda e far parlare di sé, magari (come direbbe banalmente qualche psicologo da supermercato) per compensare un’infanzia nella quale si è un po’ sofferto per la scarsa attenzione e considerazione da parte dei coetanei. O magari, invece della classica frase “Se non fai il bravo viene l’uomo nero e ti porta via”, Le sarà capitato di sentire una versione più originale, del tipo “Se non fai il bravo, viene Moggi e ti chiude nello sgabuzzino”. O forse, Le è capitato di leggere troppo spesso dei lupi che mangiavano gli agnelli e quindi, la conseguenza più ovvia Le pare che oggi, sia la Lupa a dover fare un sol boccone degli Agnelli. Ironia e battute a parte, rispettiamo la Sua idea e la Sua opinione, anche se sentir affermare che Lei è un tifoso juventino e non aver mai sentito uscire dalle Sue labbra una sola parola a difesa o in favore della Vecchia Signora ci fa accapponare la pelle…..