La Nuova Ferrara - Isokinetic, Fazzini: "Per Pogba nessun miracolo, solo questione di tempi. Juventus all’avanguardia dal punto di vista medico"

25.05.2015 14:20 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
La Nuova Ferrara - Isokinetic, Fazzini: "Per Pogba nessun miracolo, solo questione di tempi. Juventus all’avanguardia dal punto di vista medico"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

"La Nuova Ferrara" pubblica un'intervista a Davide Fazzini, il terapista che coordina i centri Isokinetic. Ecco quanto riporta la testata regionale:

È partito da Saletta con tanta voglia di emergere nel lavoro che più lo appassionava ed è finito a coordinare i centri dell’Isokinetic, struttura numero 1 in Italia (e non solo) per la riabilitazione sportiva.
Davide Fazzini, ex giocatore delle giovanili spalline, in pochi anni all’interno dell’importante struttura nata a Bologna ha compiuto passi da gigante, arrivando a dirigere gli staff medici dei campioni, in primis quelli della Juventus. La popolarità dell’Isokinetic ha avuto un’impennata con il recupero lampo di Pogba...
«Pogba era seguito a Vinovo dal dottor Tencone - spiega Davide -, che è il medico responsabile del nostro centro a Torino, nonché medico del club bianconero. La Juventus è senz’altro all’avanguardia sia al suo interno che nelle scelte di come e dove appoggiarsi all’esterno, così come lo siamo noi. Anzi, posso assicurare che è sbagliato ritenere l’Italia in ritardo: nel nostro campo, quello della riabilitazione e rieducazione siamo avanti almeno 10 anni rispetto a tutto il mondo e lo stiamo dimostrando nell’ultimo centro aperto a Londra».


Facciamo un passo indietro: Davide si iscrive a scienze motorie, poi che successe?
«Durante gli studi a Bologna ho conosciuto l’Isokinetic, quando sono stato chiamato da loro per un tirocinio ho capito subito che la loro mission era anche la mia. Il percorso non è stato semplice, tutt’altro, la formazione è molto lunga, anche perché se vuoi essere all’avanguardia nel mondo devi selezionare i profili migliori. Non servono certo raccomandazioni e io ne sono l’esempio. Per otto mesi sono andato avanti e indietro da Saletta a Bologna a mie spese. Nel 2003 finalmente sono stato assunto e nel 2014, quando ci siamo trasferiti nella nuova sede, ho iniziato a seguire i primi atleti professionisti. Da subito però mi sono anche occupato di gestione dell’azienda e di selezione del personale, finché nel 2011sono entrato in direzione generale e oggi mi occupo di coordinare i centri. Non ho più un cartellino da timbrare, le ore di lavoro sono aumentate, ma faccio tutto con entusiasmo e gioia».


Perché Isokinetic è all’avanguardia nel mondo?
«Per l’innovazione. Faccio un esempio: la Polon ha lanciato un nuovo strumento con i cardiofrequenzimetri, io l’ho applicato alla rieducazione abbinando due Ipad, dove il paziente registra il suo nome e sul megaschermo in palestra controlla ogni sua attività. Dal 2000 Isokinetic ha un centro studfi, si occupa di ricerca scientifica e sviluppo. Sempre noi organizziamo da 25 anni il congresso internazionale, a cui partecipa tutto il mondo della riabilitazione, con esperti da 77 Paesi. Infine, siamo uno dei 42 centri Fifa e abbiamo il compito di coordinarli tutti proprio da Bologna».


Ma non seguite solo gli atleti professionisti.
«No, da noi vengono bambini e anziani e trattiamo tutti allo stesso modo: da Baggio al nonnino il rispetto è lo stesso. Certo, dà tanta soddisfazione vedere un’atleta di alto livello quando riprende l’attività».


Torniamo a Pogba, quale è stato il miracolo?
«Nessun miracolo: sta nella bravura del team di recupero accelerare o frenare i tempi. Quando c’è dolore è sottile la linea di confine da non superare: si deve spingere stando sempre sotto questa soglia, come con Pogba. Purtroppo con la crisi molti club si arrangiano - chiude - e combinano guai».