Juventus.com - Black&White Stories, Edgar Davids 50

13.03.2023 15:00 di  Rosa Doro  Twitter:    vedi letture
Juventus.com - Black&White Stories, Edgar Davids 50
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nato a Paramaribo il 13 marzo 1973, oggi Edgar Davids compie 50 anni. E noi vogliamo celebrare questo giorno importante proponendo alcune delle immagini più belle della sua e della nostra storia.

IL VINCENTE

In bianconero Edgar ha vinto 3 scudetti nel 1998, nel 2002 e nel 2003, aggiungendo 2 Supercoppe Italiane nel 2002 e nel 2003 e una Coppa Intertoto nel 1999. Ha giocato 235 partite, disseminate dal 1997 al 2003. Sono 10 le reti segnate, molte delle quali con azioni irresistibili, incursioni irrefrenabili che esaltavano il suo dinamismo e una tecnica di chi è cresciuto nel calcio olandese, un luogo dove storicamente si affina la qualità.

L'ESORDIO

Il 14 dicembre 1997 Davids fa il suo esordio con la Signora in Piacenza-Juventus. Arriva nella sessione invernale di mercato e rappresenta un uilteriore rafforzamento di una squadra già molto competitiva. E lo è da subito, elevando il livello delle prestazioni di gara in gara. L’inserimento nella Juve di Lippi è immediato e il suo rendimento non conosce pause.

IL CAPOLAVORO

Tra i capolavori del primo anno, c'è Juventus-Milan. Una sfida che i bianconeri dominano vincendo 4-1 e che Edgar vive con l'adrenalina, per dimostrare alla sua ex squadra quanto abbia sbagliato a lasciarlo andare. Il pubblico juventino, che lo adora dal primo momento, rimane totalmente conquistato dalla sua effervescenza.

IL PITBULL

In questa foto, dove Davids sembra andarsene via dal controllo di un giocatore “duro” come Simeone, c'è raffigurato un momento estremamente indicativo. Centrocampista dal tasso agonistico incredibile, come attesta il suo soprannome di Pitbull, Davids lo si trova ovunque ci sia da battagliare. Non è solo un formidabile distruttore del gioco altrui, perché sa proporsi per la quantità e la qualità della sua proposta offensiva.

IL CAMPIONE

Quando si parla di Davids, c'è solo un rischio: privilegiare il suo aspetto da guerriero e dimenticare anche solo un po' la complessità del suo gioco. Primo olandese nella storia del club, Edgar ha interpretato benissimo lo spirito della squadra, l’abbinamento di classe e temperamento: «Con la Juventus ho imparato a vincere. Non so come è successo, è qualcosa che si r­espira nell'aria dello spogliatoio, sono concetti che vengo­no tramandati da giocatore in giocatore, è il sentimento che ti trasmettono milioni di tifosi e non c'è club nel mon­do che ti faccia lo stesso effetto».