Il Giornale - L'ora della vendetta

27.06.2016 14:45 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Il Giornale - L'ora della vendetta
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Come riporta Il Giornale, la storia è ciclica. Si ripropone, beffarda e ironica, a distanza di anni. Ma il pallone e le sue storie si intrecciano tra le pieghe di una rivalità che dura da più di ottant’anni. Oggi le vie del destino riconsegnano alla storia del calcio Italia-Spagna, un classico e un leit-motiv dei duelli tra club per il predominino del continente. È la partita di cartello degli ottavi di finale di Euro2016 e l’incrocio con le furie rosse è figlio di promesse disattese (la Spagna che arriva seconda nel suo girone) e sorprese che non t’aspetti (l’Italia prima nel suo). Si riparte dall’epilogo degli scorsi campionati europei. Si riparte da lì, perché c’è qualcosa che bisogna rimettere a posto.

[euro-2012-finale-spagna-italia-mata-reuters--672x351] Al fischio finale del portoghese Proença, la sensazione di frustrazione e impotenza prevalse sulla delusione per la sconfitta degli Azzurri. Era il primo luglio 2012 e a Kiev, la Spagna aveva appena demolito i sogni tricolori. Quattro a zero, senza se e senza ma, nella finale degli Europei di Polonia e Ucraina. Andando a ritroso nel tempo, ricordo che quattro anni prima, a Vienna, ero in tribuna quando Di Natale si fece parare da Casillas il rigore che decretò la nostra eliminazione: resto convinto che senza quella vittoria ai rigori non sarebbe nata la dittatura spagnola che ha portato nella bacheca delle Furie Rosse, due Europei e un Mondiale. Tutto ebbe inizio da quella maledetta serata. Oggi, però, la storia ci consegna una straordinaria opportunità. In primis ci consente una rivincita degli ultimi Europei e una eventuale vittoria azzurra farebbe calare il sipario su una squadra in declino dopo il pessimo Mondiale brasiliano. Si respira aria di fine ciclo e sin dal girone di qualificazione vinto più grazie al talento dei singoli che non dalla squadra, la Spagna vive questo momento di transizione in maniera piuttosto emblematica. A differenza dell’Italia che fatica a far partire il ricambio generazionale, le Furie Rosse lo stanno vivendo in maniera molto confusa anche per via di un cambiamento tecnico-tattico non esattamente lineare. Del Bosque sembra arrivato al capolinea di una grande avventura ma non ha né confermato né smentito di voler chiudere con la nazionale, Xabi Alonso e Xavi hanno abbandonato, Diego Costa (voluto fortissimamente per i Mondiali 2014) è stato lasciato a casa insieme ad altri illustri protagonisti della storia recente della Roja. Alcuni equivoci come quello del portiere titolare sono stati risolti a pochi giorni dalla prima partita di Euro, con De Gea che l’ha spuntata su Casillas. Infine, la rinuncia a giocatori giovani come Saul e Isco e la conferma di un blocco di giocatori che, nonostante le tante vittorie, continuano a non andare d’accordo, dimostra che, sotto una apparente tranquillità, il fuoco cova silenzioso. Il carico a briscola lo hanno messo prima le bravate di De Gea e Muniain poi le dichiarazioni piccate di Pedro Rodriguez che si lamentava per non essere stato impiegato e infine le polemiche sul catalano Piqué e quel malandrino dito medio tirato fuori durante l’inno spagnolo nella partita contro la Croazia. Insomma, il vaso sembra essere colmo e gli Azzurri potrebbero essere la goccia che lo fa traboccare.

La storia tra le due nazionali vede il bilancio in perfetta parità: 34 match disputati, 10 vittorie ciascuno e 14 pareggi. Tralasciando le amichevoli, abbiamo ricordato la finale del 2012, preceduta dal pareggio per 1-1 nel girone (sempre 2012) e la vittoria spagnola, ai rigori, nel 2008. Questo tra Italia e Spagna sarà il sesto incontro ai campionati europei: bilancio anche qui in perfetto equilibrio, una vittoria per parte e tre pareggi. L’unica vittoria azzurra risale al 1988, quando in Germania, finì 1-0. Goal di Vialli su gran velo di Altobelli.