Handanovic a Gazzetta: "Momento fondamentale per noi"

25.02.2017 16:00 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Handanovic a Gazzetta: "Momento fondamentale per noi"
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Samir Handanovic parla a Gazzetta.

Quale sentenza uscirà da Inter-Roma?
"Intanto spero in una bella partita, spero in particolare che alla fine si parli solo di calcio. È una gara fondamentale per noi, importantissima per loro. La Roma è infatti seconda, e non può permettersi errori in prospettiva scudetto. Sarà durissima: li ho visti rifilare in pochi giorni quattro gol a Fiorentina, Villarreal e Torino. In ogni modo, ora anche noi non siamo semplicissimi da affrontare".

Che cosa è cambiato con l’arrivo di Suning?
"Sentiamo di avere alle spalle gente forte, solida, che ha voglia di vincere, di fare la storia".

E soprattutto non mancano i soldi...
"La nuova proprietà non è solo soldi. Ha sì voglia di investire molto, ma tutto è finalizzato a un successo duraturo. Soldi sì, ma con un obiettivo ben preciso".

Insomma, ha la sensazione che l’Inter abbia svoltato dopo anni difficili?
"Sì, dopo cinque anni sì, adesso ho davvero l’impressione che tutta l’Inter sia sulla strada giusta".

In particolare, che cosa la rende così ottimista?
"Il modo in cui hanno preso l’Inter, come si sono presentati, come hanno parlato e come agiscono: c’è concretezza in ogni cosa che fanno; molti fatti, poche chiacchiere".

Zhang Jindong?
"E’ un personaggio che colpisce parecchio, ha carisma. E ogni volta che ci ha parlato negli spogliatoi si è poi vinto".

Ci racconta l’approccio con Pioli?
"Il mister è arrivato subito molto carico. Si capiva che conosceva già bene ogni caratteristica dei giocatori che avrebbe allenato. Si è presentato pronto, forse se l’aspettava questa chiamata. E’ subito entrato in sintonia, ci ha fatto vedere dove secondo lui sbagliavamo e che cosa voleva da noi. D’incanto abbiamo iniziato a ragionare con una sola testa e lì è cambiato l’atteggiamento generale, soprattutto in settimana, anche nell’approccio all’allenamento: abbiamo lavorato meglio e di più. Ci ha trasferito una carica eccezionale, e più che il suo essere interista è stata secondo me decisiva la sua energia positiva, la consapevolezza di giocarsi pure lui una grande occasione. Il mister è convinto di avere in mano un’ottima squadra che finora ha fatto poco rispetto al reale valore".

E se Pioli fosse arrivato prima?
"Brutta domanda (sorride, ndr), ma forse avremmo qualche punto in più in classifica...".

La più grande delusione da quando è nerazzurro?
"Più che non aver ancora vinto niente, mi faceva male la sensazione a priori che non saremmo comunque riusciti a competere a certi livelli. Ci sono stati stravolgimenti davvero epocali dal punto di vista societario e poco ci ha aiutati l’aver cambiato molti giocatori e tecnici. Vedevo la gente delusa per un quarto o quinto posto, e li capivo, ma in realtà non si poteva fare meglio, perché gli altri erano più forti".

Si è mai pentito della scelta interista?
"Mai! Una chiamata dall’Inter è il sogno di tutti i giocatori. Da Udine guardavo questa meravigliosa squadra vincere scudetti e la Champions League, era impossibile prevedere certi stravolgimenti. Detto questo, l’Inter è sempre uno dei cinque-sei club più prestigiosi del mondo, e oggi la sensazione è quella di essere nuovamente all’inizio di qualcosa di importante".

Resterebbe a Milano anche senza Champions?
"Sì! E non è detto che non si vada subito in Champions League".