Gazzetta - Tanti punti interrogativi sull'Italia

30.03.2015 10:30 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture

 difese più affidabili del mondo andare in crisi per due accelerazioni della Bul- garia? Verratti è pronto per fare il play? Serve un attaccante o meglio, qual è la coppia ideale per questo modulo? È il caso di pensare novità o, magari, semplici aggiustamenti tattici? Dal 2-2 di Sofia rim- balzano tante domande per Conte il cui carattere sembra però ormai nel Dna dell’Italia. Era successo con l’Azerbaigian: se la manovra fatica, ecco una ge- nerosità che diventa gol. A Palermo era stato Chielli- ni al 37’, in Bulgaria l’oriundo Eder al 39’. Ma è chia- ro che la soluzione d’emergenza non può soddisfare chi, come Conte, è in cerca di un’identità precisa. Che non potrà essere quella della Juve, allenata tutto l’anno, ma neanche quella dell’Italia un po’ bella, un po’ no, vista con Malta, Azerbaigian, Croazia e Bul- garia. La Nazionale è sempre così, procede per strati- ficazione, e se il lavoro è stato svolto bene il risultato si vede nelle fasi finali. Come un’interrogazione: chi è preparato davvero, poi ricorda tutto.
DIFESA Inevitabile qualche domanda sul reparto, visto che ci sono responsabilità precise sui due gol. Se il ritardo di Barzagli nel contrasto di testa (2-1) può discendere dalla condizione in via di perfeziona- mento, altre situazioni sono responsabilità del cen- trocampo. Dopo il 10’, infatti, è come se mediana e difesa si fossero allontanati di 20 metri, altro che squadra corta, e soprattutto le mezzali si fossero al- largate lasciando solissimo Verratti. In quei corridoi
lo splendido Popov ha imperversato, mentre Bonucci veniva saltato quando cercava di chiudere quelle praterie (situazione di cui si lamentava Cannavaro quando giocava in Spagna). Non c’è di meglio dei tre juventini in giro, pur con l’affidabilità di Ranocchia e Moretti, e aspettando i giovani Rugani e Romagnoli. Al massimo serve più protezione.
CENTROCAMPO Fasce e mediana: il fossato si scava qui. Nella Juve distanze minime, due esterni a tutto campo, più Pirlo e tre fenomeni (Pogba, Vidal e Mar- chisio). Il 3-5-2 richiede un play di personalità che non disdegni la fase difensiva, cosa che Pirlo fa me- glio di quanto si pensasse: il posto dovrebbe essere suo. Assente lo juventino, però, non è detto che l’uni- co aspirante sia Verratti: anche Marchisio sta svol- gendo il ruolo alla grande, con personalità che a Ver- ratti, inevitabilmente, manca. Si può rinunciare però al parigino? Con Marchisio e Giaccherini in campo sarebbe più facile inserirlo mezzala, come nel Psg. Con Pirlo meno. Candreva mostra limiti da mediano, non ne ha più i tempi, neanche sui lanci. Notizie posi- tive da Bertolacci e Soriano, certo. Ma gli esterni de-
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q I gol degli azzurri nelle 7 partite con Conte commissario tecnico. La sua Nazionale è ancora imbattuta: il bilancio è di 5 vittorie e 2 pareggi
vono essere meno timidi (nella Juve incrociavano, qui no). E Verratti ha il diritto di non centrare una partita, benché anche a Malta da play non fosse stato convincente. A Sofia non c’era intesa con i tre difen- sori che, spesso, lo bypassavano in impostazione. Siamo curiosi di una nuova chance per lui con l’In- ghilterra.
ATTACCO Come contro l’Azerbaigian, il gol è arrivato nel finale con un cambio di modulo, passando al 3- 4-3: allora fu Giovinco a far saltare il banco, adesso Eder, uno da mille soluzioni. Domanda: cambiare mo- dulo? Non sembra logico, però forse Conte dovrebbe trovare la soluzione per avanzare di più uno dei me- diani, e magari scoprirsi meno sulle fasce, costruendo il suo 3-3-4 offensivo con altri equilibri. Sembrava la Nazionale di Zaza e invece Zaza ha perso un po’ di quell’istintività iniziale, mentre Immobile lavora per tre ma poi non è lucido sottorete. Tanto per capire qualcosa in più, contro l’Inghilterra sarebbe bello ve- dere Eder, un’altra punta (Gabbiadini o Pellè) e un «elastico» tipo Vazquez. Per vedere più assist, e spera- re che qualche schema possa spianare la strada del gol: 11 in 7 gare sono pochini.
CONTINUITÀ Qui forse è questione di maturità di squadra. Conte aggredisce, ma non è scriteriato. L’Ita- lia in Bulgaria è partita come doveva, fallendo il colpo del k.o. immediato, ma poi ha perso collegamenti, di- stanze e testa, subendo una squadra che si chiudeva e partiva all’improvviso velocissima. Abbiamo sofferto il contropiede e gestito male un possesso del 70%. C’è da lavorare: quello che, giustamente, chiede Conte.