Gazzetta - Marchisio: "Io in regia? Juve abituata. Rivali? Occhio al Milan"

03.08.2015 09:20 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Gazzetta  - Marchisio: "Io in regia? Juve abituata. Rivali? Occhio al Milan"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Claudio Marchisio ha rilasciato una lunga intervista a Fabiana Della Valle de "La Gazzetta dello Sport": "Senza Pirlo cosa cambia per me e per la squadra? Non ci sarà alcuna differenza, perché ho già fatto questo ruolo per gran parte della scorsa stagione. E’ un cambiamento che avevo iniziato già con Conte. Siamo già abituati a giocare così. Ho un altro modo di stare in campo rispetto ad Andrea, ma non dobbiamo più fare paragoni. Lui è un giocatore completamente diverso da me: sappiamo tutti che cosa ha dato non solo alla Juve ma a tutto il calcio italiano, però ora inizia un nuovo percorso. E’ una nuova stagione, si riparte da zero per difendere uno scudetto importante, il quinto di fila, e ripeterci in Europa. Quanto peserà l'assenza di Khedira? Ha grande esperienza, viene da un infortunio importante ma si è messo subito a disposizione. Questo nuovo stop non gli permetterà di giocare la Supercoppa, ci auguriamo torni prima possibile perché ha grande spessore europeo. Perché questa Juve dovrebbe essere più forte dell’ultima? Perché deve esserlo. Dopo quattro scudetti, è logico che ci diano di nuovo per favoriti, ma era già difficile vincere il secondo di fila, figuriamoci il quinto. Spetta a noi avere sempre nuove motivazioni. Con il primo scudetto abbiamo iniziato un percorso di crescita, prima in Italia, ora c’è stato il salto anche in Europa. E’ sempre la più forte in Italia?  E’ fortissima, se sarà la più forte lo dirà il campionato. Noi siamo i campioni d’Italia e dobbiamo ridimostrarlo. Che vuoto lasciano, caratteriale oltre che tecnico, Pirlo, Tevez e Vidal? Sono stati giocatori fondamentali per noi. Ma dopo tanti anni i cambiamenti sono inevitabili. Sono arrivati Khedira e Mandzukic che pure hanno vinto tanto, poi giovani con grandi qualità. Sarà nostro compito farli inserire in fretta, loro però dovranno dimostrare di essere da Juve. La società ha dato loro un’opportunità importante. Ha fatto bene Allegri a strigliare Morata? E’ un episodio che riguarda un solo giocatore e una singola partita. Ci sta di perdere il controllo. Si lavora tanto, a volte in campo non riescono le cose che uno vorrebbe fare perché la testa e le gambe non vanno di pari passo. Al di là di questo, è importante resettare tutto ogni anno. La Juve ha talmente tanta esperienza che deve farlo per forza, è l’unico modo per andare avanti quando si vince tanto. Quando vedono che davanti ci sei sempre tu, le avversarie cercano di dare di più e sperano che noi molliamo. La nostra forza in questi anni è stata restare sempre sul pezzo. La Juve è ancora incompleta? Non saprei. Di sicuro dopo gli ultimi infortuni andiamo in Cina con gli uomini veramente contati a centrocampo. Decide la società, la cosa importante è che chiunque arrivi non pensi di accontentarsi. Deve dare qualcosa in più con carattere e voglia. Agnelli ha detto che in un anno di grande rinnovamento s’aspetta qualcosa in più dai «vecchi»? Eravamo responsabili già l’anno scorso. Con la partenza di uomini importanti le responsabilità aumentano, perché sono arrivati giocatori di talento ma giovani. Al di là di questo, lo zoccolo duro di questa squadra c’è sempre e l’ha dimostrato. L'avversaria che si è avvicinata di più a voi? Difficile, ci sono tante grandi squadre... Su tutte posso dire il Milan ma per il pedigree, non per i risultati che sta facendo ora. La storia dei rossoneri, come quella della Juve, dice che non stanno mai tanti anni senza vincere".