Gazzetta - Lavezzi: "L'Italia mi manca moltissimo, senza i suoi stimoli non mi sento vivo. Ho questi mesi per decidere il futuro. Dybala? Meglio non fare paragoni con Tevez, ma può diventare un grande giocatore"

28.11.2015 09:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Gazzetta -  Lavezzi: "L'Italia mi  manca moltissimo, senza i suoi stimoli non mi sento vivo. Ho questi mesi per decidere il futuro. Dybala? Meglio non fare paragoni con Tevez, ma può diventare un grande giocatore"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Gazzetta dello Sport ha inviato a Parigi Alessandra Bocci per intervistare Ezequiel Lavezzi, oggetto dei desideri dei top club italiani, con la Juventus in pole.

NOSTALGIA ITALIA - "Se mi manca l'Italia? Moltissimo. Mi manca il calcio in particolare: io sono argentino, sono abituato alle pressioni. Per noi argentini è meglio vivere il calcio in maniera intensa, anche quando c’è amore-odio. Napoli è una città particolare, in tutta Italia in generale il pallone è vissuto con una intensità incredibile e si trovano più stimoli. Qui si vive in un altro modo, né migliore né peggiore: ti godi il calcio e la vita, ma è diverso".

ATTENTATI PARIGI - "Gli attentati di Parigi? Io credo molto al destino, quindi vivo questa come una situazione passeggera e mi pare lo facciano tutti i parigini. Adesso la gente per strada ha paura, non si può dire che sia tutto comeprima: quello che è successo il 13 novembre non è un fatto che accade tutti i giorni, non è bello che dei civili finiscano in mezzo a contese che magari neppure capiscono. Sappiamo pochissimo di quello che accade in certi paesi e non è facile farsi un’idea chiara delle radici di tutto questo caos, di questa guerra. Ma bisogna continuare a vivere. Magari se avessi la famiglia qui ragionerei in un modo diverso, però adesso a Parigi sono solo. Con dei figli e una moglie qui sarebbe più complicato". "Forse il calcio italiano non è più quello di prima, ma è bello da vivere e da giocare. È avvincente, ti fa sentire un calciatore vivo, ti spinge al massimo. Io ho la tv italiana e mi guardo tutte le partite".

NAPOLI-INTER - "Per chi tifo tra Napoli e Inter? Tifo per una bella partita e credo che lo sarà. Il Napoli gioca bene, questo è l’anno buono per vincere lo scudetto e i giocatori lo sanno. Ma anche l’Inter ha chance di scudetto. L’Inter è ancora una squadra argentina, portata alla lotta più che all’estetica? Le squadre seguono i gusti di chi le crea. Magari a Moratti piacevano gli argentini e a Berlusconi e Galliani i brasiliani. Io un lottatore o un esteta? Io sono un giocatore normale che gioca per la squadra. Altri giudizi può darli soltanto chi guarda".

CAMPIONATO - "Napoli-Inter decide lo scudetto? È presto per dirlo, mi pare un campionato molto combattuto. Il Napoli mi sta simpatico e se ha successo mi fa piacere, perché Napoli per me è una seconda casa. Io però sono tifoso del Rosario Central".

FUTURO - "Ci sono tante possibilità, ho dei mesi per decidere e fare la scelta migliore per me. Questo è l’ultimo contratto che posso fare, mi interessa andare a giocare in una squadra che mi dia stimoli, ma penserò anche alla città e alla qualità della vita. Dall’Italia mi ha cercata qualcuno? Soltanto gli amici. Quelli per fortuna mi chiamano sempre. Zanetti è mio amico? Zanetti è un amico. Se mi ha telefonato? Certe cose non si possono raccontare. Scherzi a parte, credo di essere arrivato al punto giusto di maturazione per pensare alla soluzione migliore. Con il calcio francese ho chiuso? Adesso ho i piedi più fuori che dentro, anche se nel mio lavoro non si può mai dire. Magari al- l’improvviso mollo tutto, smetto di giocare e me ne torno in Argentina".

VERRATTI - "Verratti può diventare come Pirlo? I paragoni nel calcio non hanno senso, Verratti è già fortissimo e potrà diventare uno dei migliori del mondo nel suo ruo- lo se avrà la possibilità in Nazionale di far vedere quello che sta facendo qui a Parigi».

DYBALA - "C'è chi paragona Dybala a Tevez? Eh... per quello che ha fatto Tevez alla Juve il paragone è meglio non farlo. Dybala ha grandi potenzialità e può migliorare: ha le qualità per diventare un grande giocatore. Qualcuno ha azzardato un accostamento a Messi per il futuro? Come Messi non c’è nessuno: Messi ha fantasia e semplicità, e soprattutto la semplicità delle cose che fa ti spiazza. È il più forte del mondo e essere accostato a lui anche in prospettiva non ha molto senso. Da una vita si fanno paragoni nel calcio, ma i giocatori bisogna goderseli in campo per quello che sanno fare, considerarli per quello che sono. Maradona, Pelè, ora Messi, Cristiano Ronaldo...Dybala non sarà mai Messi, però magari scriverà il suo pezzo di storia».