Gazzetta - Benatia: "Sarebbe bello il sesto Scudetto, ma vogliamo la Champions. Alla Juve felice, ero quasi del Milan. Domani vinciamo 0-2"

21.10.2016 09:10 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Gazzetta - Benatia: "Sarebbe bello il sesto Scudetto, ma vogliamo la Champions. Alla Juve felice, ero quasi del Milan. Domani vinciamo 0-2"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Sulle colonne de La Gazzetta Sport è presente oggi un'intervista a Mehdi Benatia firmata da Matteo Della Vite e Fabiana Della Valle. Ecco alcuni passaggi: "Differenze fra Allegri e Pep? Si assomigliano molto, anzitut­to perché guidano due squadre importanti. Vogliono fare gioco, essere aggressivi, avere la palla. Caratterialmente sono diversi: Allegri è più vicino ai giocatori; Guardiola non comunica. Una volta mi spiegò il perché: a Bar­cellona era rimasto deluso dal rapporto con alcuni giocatori, così mi disse “io faccio solo il mio, l’allenatore”. La Juve in tre parole? Lavorare, vincere, sognare. Sa­rebbe bello il sesto scudetto di fi­la, perché nessuno l’ha fatto e sa­rebbe leggendario; ma con i gio­catori arrivati quest’anno, so­prattutto Higuain, vogliamo la Champions. È un obiettivo, quin­di un sogno. La BBC cosa mi sta insegnando? Intanto Buffon, esempio per tutti. Poi Barzagli, Bonucci e Chiellini insegnano tanto: quan­do giocano insieme danno soli­dità, fuori e dentro il campo. Se io sarò la loro continuazione? Ho un’età in cui non posso veder giocare gli altri, ma ho rispetto massimo per il tecnico.

Quando Allegri mi chiamò, mi disse: 'Vo­glio 4 difensori di pari livello perché vogliamo vincere tutto'. Eccomi qui. Quante volte mi ha chiamato Montella l’estate scorsa? Un po’ di volte. Grande persona, ho avuto un super feeling e mi spiace non avergli potuto dare il tempo che voleva: aspettava i cinesi per farmi acquistare, ma poi arrivò la Juve e la scelsi pure per le parole di Allegri. Se mi cercò l’Inter? Anche. A inizio stagione mi chiesero chi poteva lottare con la Juve: dissi subito Milan, Roma e Inter. I rossoneri hanno giovani di qua­lità, la fame di chi vuole dimo­strare e un allenatore che dà un’impronta di gioco: tutte cose pericolose. Ah, e Maldini è sem­pre stato il mio modello. Le mie gare contro il Milan, mai piatte? Una volta con l’Udinese facem­mo 4-­4 a San Siro, ma lo battem­mo anche a Udine o con la Ro­ma. Se rifarò il gesto della mitra­ gliatrice? Intanto devo segnare, ma poi non capisco: come si pa­ragona un’esultanza di gioia a uno che uccide?. Pronostico di Milan-Juve? Zero a due".