Garcia: "Puntiamo allo Scudetto, è il nostro primo obiettivo. Addio Conte? Sorpreso dal momento della decisione, ma la Juve resta avversario di altissimo livello. Benatia resta"

22.07.2014 18:40 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Garcia: "Puntiamo allo Scudetto, è il nostro primo obiettivo. Addio Conte? Sorpreso dal momento della decisione, ma la Juve resta avversario di altissimo livello. Benatia resta"
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Rudi Garcia esce allo scoperto e deposita la candidatura della Roma per le elezioni Scudetto. Lo ha fatto nella prima conferenza stampa americana, nella quale ha parlato anche dell'addio di Antonio Conte. Ecco le sue considerazioni, riportate la laroma24.it:

Come ha trovato la squadra?

Per prima cosa sono molto felice di iniziare questa stagione,perchè  le vacanze quest’anno sono state troppe, penso (ride, ndr) e sono molto contento di aver iniziato a lavorare con la squadra, con qualche volto nuovo ma anche con quasi tutta la rosa dello scorso anno. I giocatori sono arrivati bene sul piano fisico, sul piano mentale sono tranquilli e felici di essere tornati insieme.

Cosa si aspetta da questa stagione. Pensa che sia l’anno giusto per lo scudetto?

Per prima cosa dobbiamo essere pronti all’inizio del campionato, per questo abbiamo deciso di avere 6-7 settimane di lavoro. La preparazione è orientata sul fatto che dobbiamo giocare subito dopo pochi giorni. Non è una scelta, vuol dire che siamo un grande club il fatto che abbiamo queste tournée. Anche se non è la Champions, sono solo amichevoli, non dobbiamo dimenticare che dobbiamo essere pronti per il campionato, che sarà il nostro obiettivo principale. L’ho detto quando sono arrivato e non cambio il mio messaggio, sono ambizioso e voglio vincere.

Sente che è cambiato qualcosa?

E’ una settimana che lavoriamo insieme, non sembra che l’atteggiamento sia cambiato. La prima cosa che si vede è che i giocatori vivono bene insieme e sono contenta di essere tornata insieme. Il fatto che il gruppo ha piacere ad allenarsi è già la base per lavorare bene. Ci affidiamo all’esperienza dei giocatori che sono arrivati, abbiamo fatto un mix di esperienza e gioventù. Anche su questo punto abbiamo tanti giovani, per me come allenatore e per lo staff tecnico è una bella sfida farli crescere.

I rinforzi, quanto sono importanti per essere competitivi e fare una buona stagione? Ha fatto dei nomi, come Lovren, Origi e Rami? 

Questi sono giocatori che hanno giocato in Francia, forse per questoescono questi nomi. Rigurado i nuovi acquisti, abbiamo fatto questa scelta per ampliare la rosa: avremo tante partite da giocare, fino a dicembre giocheremo ogni 3 giorni e avevamo bisogno di sistemare la rosa per rispondere a tutti questi impegni, forse lo faremo ancora. Siamo quasi vicini al traguardo, anche se un allenatore non può dirlo mai, fino al 31 agosto può succedere di tutto. Ma sono contento del lavoro fatto con Walter, perché come al solito abbiamo lavorato insieme.

L’addio di conte alla Juve, l’ha sorpresa? Può essere un vantaggio per la Roma?

Più della decisione, mi ha sorpreso il momento della decisione. Bisogna sapere tutto per dare un giudizio, da fuori non possiamo sapere tutto. Sicuramente la Juve resta un avversario di alto livello, perché ha vinto gli ultimi 3 campionati, ma non c’è solo la Juve, ci sono altri grandi club in Italia che faranno in modo di puntare in alto. Il nostro compito sarà lavorare bene e soprattutto dare il meglio con questa squadra, essere in grado di essere ancora efficaci anche giocando la Champions, che mangia molte energie sul piano mentale e fisico.

Benatia, come lo ha trovato? Si è parlato anche di un colloquio con Pallotta…

Per me le cose sono chiare, è sotto contratto e in questa stagione per me sarà un giocatore della Roma. Per fortuna il presidente fa in modo di parlare con i giocatori, gli piace parlare con ognuno e non ha parlato solo con Mehdi, ha parlato con tutti. L’unica cosa è che per voi è più interessante il colloquio che ha fatto con Mehdi che con gli altri (ride, ndr). Per me Mehdi è tranquillo, è motivato e giocherà domani. Non c’è nessun problema.

La scorsa stagione diceva di voler competere anche in Champions. La squadra è pronta per il doppio impegno, per superare il primo turno di Champions anche partendo dalla quarta fascia, da cui probabilmente la Roma partirà?

E’ molto probabile. Penso che il primo obiettivo del club sia giocare la Champions ogni anno. Vuol dire che dobbiamo fare un grande campionato, dpoi vedremo dopo il sorteggio cosa succederà. Non ci sono piccole squadre, potremo avere un girone di ferro con 3 grandissime squadre. Non voglio che i tifosi si concentrino su queste partite, che sono più di prestigio, come le amichevoli che faremo qui in tournée. Abbiamo bisogno del loro sostegno e la prima partita sarà in campionato, non in Champions. Non voglio che ci si sbagli sul nostro primo obiettivo.

Si parla anche della possibile cessione di Ljajic, come lo ha trovato? L’arrivo di Iturbe?

E’ semplice, avevo già detto che per me il primo mercato in cui dobbiamo riuscire è tenere i giocatori importanti. Adem è uno di questi. Si allena bene, lo abbiamo trovato come lo avete visto sempre, si prende responsabilità sul campo e questo mi piace. Su Iturbe, avevo già detto che la nostra preoccupazione, con Walter, era trovare un esterno d’attacco veloce, capace di prendere la profondità. Lui ha tutte queste qualità. Ma attenzione con Juan, non mettiamogli molta pressione. Ha 21 anni, può migliorare ancora tanto, deve capire il gioco della squadra ma sarà un giocatore importante in attacco, come tutti gli altri che sono con noi dall’anno scorso, ci sarà spazio per tutti. Servirà tempo per vedere Iturbe al massimo, soprattutto con il gioco della Roma.

Tre diverse tappe nella tournée, ha cambiato tipo di preparazione?

Dovremo adattarci, abbiamo fatto una prima a settimana a Roma forse più dura dello scorso anno, in questi 15 giorni lavoreremo per farci trovare pronti per il campionato. Con i viaggi e le partite che giocheremo a mezzogiorno, dobbiamo fare più caso al lavoro fisico che al resto. Ho dovuto lavorare velocemente sul piano tattico, vista la gara con l’Indonesia e quella di domani con il Liverpool. Spero di concludere la preparazione senza infortuni, l’obiettivo è prepararci in modo intelligente. Al rientro avremo altre 3 settimane per prepararci al meglio.

Sabatini non si è nascosto, ha detto di puntare allo scudetto e che non vincere sarebbe un fallimento. Lei il primo anno ha fatto un miracolo sportivo e risollevato un ambiente depresso, sente la pressione per la riconferma?

L’unica pressione che avremo, l’avremo da noi stessi. Abbiamo voglia di dare il meglio, solo così possiamo vincere. Lo abbiamo vissuto anche la scorsa stagione. Giochiamo da squadra con entusiasmo, ora faremo una stagione più pesante e sarà un anno duro, ma nessuna pressione esterna. Siamo professionisti e siamo tutti ambiziosi, vedremo dove arriveremo. Vogliamo rendere orgogliosi i tifosi.

Il primo test con il Liverpool, una partita abbastanza evocativa, come la affronterà? Vedremo già la vera Roma?^

La prima cosa che valuterò è il piano fisico dei giocatori. Per Pjanic e De Rossi sarà troppo presto giocare, anche solo per un minuto. Agli altri cercherò di dare lo stesso tempo di gioco, anche se non a tutti. La prima scelta sarà sul piano fisico, dopo faremo come sempre. non dimentichiamo che il Liverpool iniziano il campionato 15 giorni prima di noi, vuol dire che si allenano da tempo e saranno in anticipo rispetto a noi, ma mi piace vedere la squadra con questo atteggiamento in queste situazioni, queste partite si giocano più con la testa che con le gambe.