Garcia ci crede: "Scudetto? Finchè c'è vita c'è speranza. Juve e Roma hanno fatto grandi cose, i conti alla fine"

Il tecnico della Roma, Rudi Garcia, è intervenuto ai microfoni di Sky Tg 24. Ecco le sue considerazioni: "Io faccio questo mestiere per vivere delle emozioni collettive, quello è il bello del mio mestiere. Penso che dalla sconfitte si impari di più: mi piace questo momento dove le cose sono più dure. Quest’anno è successo un paio di volte e ho visto la qualità mentale del mio gruppo: una striscia di vittorie incredibile dopo… Quando sono arrivato l’ambiente era difficile. Già l’ho detto, ho lavorato sulla fiducia dei giocatori e sul gioco della squadra: avevano bisogno di trovare di nuovo piacere nel giocare, dopo con questo lavoro e questa unità sono arrivate le vittorie. La Roma vince e dà spettacolo? Il merito è di tutti. De Rossi e Totti? Due guerrieri. La nostra vittoria è stata ridare il sorriso e l’orgoglio ai nostri tifosi. Guardate l’Atalanta: l’ambiente all’Olimpico era fantastico. E’ vero, abbiamo fatto bei gol e eabbiamo giocato bene, ma l’unità tra tifosi e squadra è la mia soddisfazione principale. A Roma tanta passione e tanta pressione? I tifosi erano delusi e lo capisco. Ma bisogna sempre avere rispetto per la squadra e i giocatori: capisco il momento brutto, ma quando le cose non vanno bene, proprio in quel momento, abbiamo bisogno dei nostri tifosi. Ho cercato di convincere tutti che la squadra era buona e che potevano provare piacere nel giocare insieme, ottenendo risultati. La mentalità vincente era fondamentale, per me.  Se credo ancora allo Scudetto? Come dite voi, finché c’è vita c’è speranza. Sicuramente ogni giornata che passa è più difficile: ma forse le cose arrivano quando meno le si aspettano.

Sembra che non possa succedere, ma forse proprio ora può succedere, no? Noi giochiamo contro la Fiorentina che è veramente una gran bella squadra. A volte i risultati non si conoscono mai prima… Giusta la differenza di 8 punti? Per il momento è così. Il campionato nostro è da record, anche quello della Juventus. Le due squadre hanno fatto cose grandi: rimangono ancora 15 punti da prendere, faremo i conti alla fine. Se ho chiesto qualche giocatore a Sabatini? Jackson Martinez? Non ne abbiamo ancora parlato. Una cosa che ho detto a tutti è che il mio desiderio, quando si ha una rosa del genere, è quello di tenerla così e rinforzarla con nuovi acquisti. Ma poi c’è il piano economico. Speriamo di raggiungere matematicamente questo secondo posto. Se facciamo la Champions, io almeno voglio passare il girone. Non possiamo forse ancora lottare con le grandi europee, ma è il nostro obiettivo futuro. Il codice etico di Prandelli? Le regole portano a interpretazione: la gente può capire che ci sono due pesii e due misura, ognuno fa come vuole. Io non mi sparo una pallottola nel piede, ma ci sono delle cose che i giocatori non devono fare. Mettersi in un quadro troppo stretto può essere un problema, ma non è il mio. Se rinnoverò? Già l’ho detto: sto bene qui, con i dirigenti parleremo del rinnovo a fine stagione. Giudizio sugli italiani? L’Italia è un bel paese, soprattutto Roma, che è la vostra capitale e mi è entrata nel cuore per la passione dei tifosi. Si vive il calcio qui, io sono più misurato e bisogna godersi il momento. Forse ci saranno momenti difficili, va ricordato: avremo bisogno del sostegno di tutti, ma cercheremo di costruire una Roma forte. Sogniamo in grande, va bene così".